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DIO ESISTE - Le riflessioni su Dio di ancuni dei più grandi filosofi e intellettuali della storia

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Prezzo di vendita15,64 €
Descrizione
Autore: ANDREW PASSIN
Formato:  14 X 21,5
Pagine: 345
Anno: 2009
Editore: ARMENIA

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L'Autore Andrew Pessin, presiede la cattedra di filosofia presso il Connecticut College. Ha partecipato diverse volte alla rubrice The Genius del famosissimo programma televisivo americano The David Letterman Show.

DIO ESISTE - Le riflessioni su Dio di ancuni dei più grandi filosofi e intellettuali della storia


RETROCOPERTINA

Che cosa hanno detto i pensatori più autorevoli di tutti i tempi sul divino? Nei venticinque secoli trascorsi molti pensatori di diversa estrazione hanno espresso le loro idee su Dio. In questo libro l'americano Andrew Pessin ne prende brevemente in esame novanta, a cominciare dai filosofi greci Platone e Aristotele per finire con i contemporanei Daniel Dennett e Ricard Dawkins. Molti filosofi ammettono la loro fede in Dio, soprattutto i più antichi e i medioevali, altri la negano, altri ancora si collocano in posizione intermedia, ossia credono nella divinità, ma non nella sua perfezione e infallibilità.
Di qui alcune delle questioni fondamentali alle quali non è mai stata mai trovata risposta. Come si spiega il male nel mondo? Come si concilia l'onniscienza di Dio con il libero arbitrio dell'uomo?
Secondo Cicerone, se Dio conosce gli eventi futuri in anticipo, allora non è possibile sostenere che l'uomo sia libero: non avrebbe meriti quando compie il bene né colpe quando commette cattive azioni.
Per l'illuminista Voltaire La questione è: se Dio può fare miracoli e non interviene in difesa degli innocenti, possiamo ritenerlo onnipotente? Secondo Kierkegaard invece, Dio non è conoscibile per mezzo della ragione. Il rapporto con la divinità è una questione di fede e di passione, e prescinde dalla logica.
E così via, dalla dichiarazione di Nietsche secondo cui "Dio è morto", all'affermazione di Paul Davies, sostenitore della tesi secondo cui la struttura dell'universo richiede un disegno intelligente, Dio esiste? Propone una serie di autorevoli teorie e riflessioni su un dibattito antico come il mondo stesso.

PREFAZIONE

Per tutto il corso della storia, e ancora ai giorni nostri, parecchi individui sono vissuti, e molti hanno perso la vita, in nome della loro fede in Dio.
Altrettanto numerosi sono stati coloro che hanno rifiutato in modo reciso ogni credenza in Dio e in anni recenti lo hanno fatto sostenuti da un pubblico sempre più vasto.
Sfortunatamente, e anche tragicamente, la maggior parte della gente non aveva, e non ha, un'idea ben chiara di ciò per cui vive o muore o che rifiuta. Questo perché avere un'idea chiara di quel che significa credere in Dio implica un'idea chiara di ciò che si ipotizza sia «Dio»; e avere un'idea chiara di ciò che si ipotizza sia «Dio» a sua volta implica una certa riflessione, una riflessione filosofica.
Purtroppo, la «ragione» e la «logica» non sono state sempre presenti in queste interminabili discussioni; per fortuna, tuttavia, di tanto in tanto sono riuscite a riemergere, e quando è accaduto hanno dato luogo a importanti e profonde intuizioni. Ne consegue, e non c'è da stupirsi, che il teismo - la dottrina che afferma l'esistenza di Dio - è molto più complesso di quanto si possa pensare. Ma lo è altrettanto l'ateismo, ovvero il rifiuto di tale dottrina.
Questo libro intende presentare al lettore tali intuizioni e aiutarlo a farsi un'idea più chiara di ciò che si ipotizza sia Dio. Lo guiderà attraverso ciò che i più importanti pensatori hanno detto di Dio: della sua natura, dei suoi attributi e del suo carattere; delle sue presunte attività (compresa quella di creare il mondo e di continuare a operare in esso); del suo progetto per la creazione (ammesso che ve ne sia uno), e così via.
Lo guiderà altresì attraverso ciò che alcuni pensatori hanno affermato in merito al tipo di argomento che può essere addotto per dimostrare l'esistenza o la non esistenza di Dio, o se sia addirittura un argomento che può essere dimostrato o confutato. Ne consegue che riflettere su ciò che si assume sia Dio e se una simile entità possa esistere porterà altre- sì il lettore a riflettere su molti altri aspetti interessanti e fondamentali: se l'uomo possiede il libero arbitrio, la natura della moralità, il rapporto tra religione e scienza, se il tempo è reale, e così via. Pertanto, qualora il lettore stia cercando di chiarirsi le idee su Dio o sia semplicemente interessato al modo in cui il concetto di Dio ha attinenza con numerose altre idee essenziali, allora questo libro fa al caso suo.
Né potrebbe esservi periodo migliore per intraprendere tale progetto. Perché nel ventunesimo secolo noi ci troviamo a un importante crocevia. La fede in Dio - o le diverse forme di tale fede - è il perno attorno al quale ruotano grandi conflitti mondiali, e in Occidente è oggetto di un dibattito pubblico sempre più acceso. Sarà possibile, alla fine, sviluppare una concezione di Dio soddisfacente e coerente?
Esiste un concetto di Dio che riconosca il valore della ragione e della scienza plaudite dagli atei pur rimanendo abbastanza vicino al concetto tradizionale di Dio da essere visto come una sua estensione? E, fattore ancora più rilevante, una qualsiasi idea di Dio potrebbe essere considerata accettabile da comunità (delle principali fedi occidentali) internazionalmente, culturalmente e politicamente diverse i cui membri si considerano credenti? Famosi pensatori hanno detto un numero sorprendente e variegato di cose su Dio negli ultimi venticinque secoli. Da qualche parte lì in mezzo ci sono forse le risorse per costruire una concezione di Dio che possa soddisfare tutte le parti, atei e teisti insieme, e, tra questi, ebrei, cristiani e musulmani?
Questi sono interrogativi filosofici profondi e importanti e vi è un unico modo per trovarvi una risposta: analizziamo che cosa dissero di Dio alcuni famosi pensatori.

INTRODUZIONE

Inizieremo nel mezzo, nel quinto secolo a.c., in un periodo che si inserisce tra gli antichi regni ebraici di Davide e Salomone (nel decimo secolo a.Ci) e la nascita di Gesù, che avverrà dieci secoli più tardi, e in una località che si situa leggermente a ovest del Mediterraneo rispetto agli altri due territori. Spesso è stato enfatizzato il rapporto tra «Gerusalemme» e «Atene», essendo il primo il luogo dove nasce simbolicamente la religione occidentale, e il secondo quello in cui di fatto incomincia la filosofia occidentale, e dove noi inizieremo, con i grandi e antichi filosofi greci: Platone (427-347 a.C,) e il suo più famoso allievo, Aristotele (384-322 a.C,). Il libro tratta essenzialmente di tale rapporto. Dal momento che le religioni occidentali - il giudaismo, il cristianesimo e l'Islam - presentarono al mondo l'idea del monoteismo (o teismo per brevità) - ovvero che esiste un unico Dio -, la filosofia occidentale ha impiegato i successivi tre millenni nel tentativo di stabilire che cosa questo significhi esattamente e se e come possa essere ragionevole credervi. Da una parte, il rapporto è stato spesso molto stretto, in quanto alcuni dei più grandi filosofi di tutti i tempi sono stati anche i più grandi interpreti e paladini delle loro rispettive confessioni. Dall' altra, tale rapporto è stato spesso imbarazzante, dal momento che i filosofi sono stati inclini a fornire interpretazioni delle loro rispettive scritture - la Bibbia ebraica (o Vecchio Testamento), il Nuovo Testamento cristiano e il Corano musulmano - estremamente divergenti da quelle sostenute dalle loro autorità religiose. Alcune opere filosofiche, nonché alcuni filosofi, sono stati persino bruciati sul rogo per questo.

Ma stiamo precorrendo i tempi.

Benché la filosofia occidentale abbia inizio con i greci, i greci non sposarono una «religione occidentale»: essi erano pagani politeisti, ovvero credevano nell' esistenza di molti dei. Ciononostante, gli scritti di Platone e di Aristotele suggeriscono chiaramente qualcosa che si avvicina al Dio monoteista, benché espresso con termini a loro propri e senza i vari particolari ideologici specifici delle tre grandi religioni monoteiste occidentali. Platone parla, per esempio, di un «artefice divino», mentre Aristotele di un «motore immobile» eterno e immutabile, un linguaggio che non troverete nella Bibbia ebraica, nel Nuovo Testamento o nel Corano. Questo naturalmente fa sorgere l'interrogativo se l'ente supremo descritto dai greci possa essere equiparato a quello che le religioni occidentali definiscono «Dio». Be', forse no. Tuttavia per tutto il primo millennio dopo Cristo le idee di Platone si ritrovano ovunque negli scritti dei teisti delle tre maggiori confessioni; e, come vedremo nella seconda parte, le idee di Aristotele alla fine saranno introiettate dai grandi pensatori medievali nelle loro concezioni di Dio, le quali diventeranno le concezioni dominanti delle loro rispettive religioni ben oltre l'era moderna. Quindi, sebbene nessuno dei due fosse un teista in quanto accettava una religione monoteista occidentale tradizionale, si può affermare che le loro idee abbiano fornito la vera essenza dell'idea teista tradizionale di Dio.

O almeno così sarebbe se vi fosse un'unica idea teista tradizionale di Dio, se vi fosse una singola concezione di Dio condivisa da tutti i pensatori religiosi, il che, come avremo modo di vedere, è da escludersi. Oltre a chiederei se l'ente supremo dei greci sia lo stesso del Dio occidentale, potremmo altresì chiederei se il Dio della Bibbia ebraica sia davvero lo stesso Dio del Nuovo Testamento e se entrambi siano paragonabili all'Allah del Corano. E se il Dio del protestantesimo sia lo stesso di quello del cattolicesimo. E se quello di una determinata religione, comunque sia denominato, sia lo stesso di un'altra fede. E così via. In sé e di per sé questi sono interrogativi filosofici ai quali il materiale di questo libro fornirà almeno gli elementi iniziali per trovare alcune risposte.

In questa prima parte vedremo come l'antico concetto di divinità costituirà la base da cui partiranno i successivi filosofi monoteisti per elaborare la loro concezione. E vedremo anche i primi accenni, nei dibattiti che dureranno secoli e arriveranno fino ai giorni nostri, sulla precisa relazione tra Dio e la moralità, e se il libero arbitrio possa conciliarsi con l'idea che Dio conosce in anticipo le nostre azioni. Quest'ultimo argomento è proposto dal grande statista e oratore romano Cicerone (106-43 a. Ci) al quale è attribuita non solo la diffusione della filosofia greca nella cultura romana, ma anche lo sviluppo, grazie alla sua bella ed elegante prosa latina, della scrittura raffinata, un'arte che forse oggi sta scomparendo.

INDICE

Ringraziamenti
Prefazione

PRIMA PARTE

Filosofia precristiana: da Platone a Cicerone
INTRODUZIONE

Platone (427-347 a.C.)
1. L'artefice divino
2. Fai la cosa giusta, qualunque cosa questo significhi

Aristotele (384-322 a.C.)
3. Il motore immobile

Cicerone (106-43 a.C.)
4. Il prezzo della libertà

SECONDA PARTE
Filosofia medievale: da Agostino a Sudrez,
INTRODUZIONE

Agostino (354-430)
5. Il «pronosticatore
6. In principio fu il principio
7. Sul vedere la luce

Boezio (ca. 480-524)
8. Il «voyeur»

Saadia (ca. 882-942)
9. Che lungo, strano viaggio non è stato
10. Due modi di essere uno

Avicenna (980-1037)
11. Dio esiste perché la tua esistenza non è necessaria
12. L'eterno processo di emanazione

Anselmo d'Aosta (1033-1109)
13. Nego l'esistenza di Dio, quindi egli esiste

al-Ghazali (1058-1111)
14. L'onnipotente incendiario

Averroè (1126-1198)
15. Conoscenza è potere
16. Loro non possono gestire la verità

Mosè Maimonide (1135-1204)
17. La chiamata è riservata a pochi
18. Parlando di Dio
19. Ed ecco, è ancora una cosa buona

Tommaso d'Aquino (1225-1274)
20. Che cosa potrebbe esservi di più semplice di un essere infinito incommensurabilmente potente, intelligente e buono?
21. Molte cose vere e distinte su Dio
22. Dio potrebbe creare una pietra tanto pesante da non riuscire a sollevarla?
23. Dio non è mai andato in vacanza dacché creò il mondo

Giovanni Duns Scoto (ca. 1270-1308)
24. Immutabilmente mutevole

Durand de Saint-Pourçain (ca. 1275-1332)
25. Quella magia che fai così bene

Guglielmo di Occam (ca. 1287-1347)
26. Peccare senza peccare
27. Non è finita finché è finita

Martin Lutero (1483-1546)
28. L'avvocato del diavolo

Luis de Molina (1535-1600)
29. Che cosa fa Gesù

Francisco Suarez (1548-1617)
30. Miracoli per omissione

TERZA PARTE 113
Filosofia moderna: da Galileo a Kant
INTRODUZIONE

Galileo Galilei (1564-1642)
31. Le apparenze possono ingannare

Thomas Hobbes (1588-1679)
32. I miracoli non sono miracoli

Cartesio (1596-1650)
33. La cosa che esiste, esiste
34. L'essere infinito non è solo una buona idea
35. Dio l'ha innescato
36. Tra il meramente inconcepibile e l'impossibile

Blaise Pascal (1623-1662)
37. Scommettere sulla vita

Baruch Spinoza (1632-1677)
38. Tu, io, quel cavallo, il cielo
39. La divinità mi ha indotto a farlo

Nicolas Malebranche (1638-1715)
40. Ho indotto la divinità a farlo
41. Onorare Dio, non i suoi ortaggi
42. Le leggi della natura l'hanno reso possibile

G.W. Leibniz (1646-1716)
43. Il migliore dei mondi possibili
44. Ho bisogno di un miracolo ogni giorno
45.L'armonizzatore

Pierre Bayle (1647-1706)
46. Una «verità» strana e letteralmente inverosimile

George Berkeley (1685-1753)
47. Ciò che vedete è ciò che ottenete
48. Non si tratta di un ingannatore

Voltaire (1694-1778)
49. Nel migliore dei casi, non è il peggiore dei mondi possibili

William Paley (1743-1805)
50. L'orologiaio cosmico

David Hume (1711-1776)
51. Se il mondo è la vostra premessa
52. Continua ad andare, andare, andare

Immanuel Kant (1724-1804)
53. Un SE piuttosto grande
54. Dovreste credere in Dio

QUARTA PARTE
Filosofia del diciannovesimo secolo: da Hegel a Nietzsche
INTRODUZIONE

G.W.F. Hegel (1770-1831)
55. L'autobiografo

Ludwig Feuerbach (1804-1872)
56. Essere umani è divino

Charles Darwin (1809-1882)
57. Il fabbricante di occhi cieco

Karl Marx (1818-1883)
58. L'oppio dei popoli

Soren Kierkegaard (1813-1855)
59. Nulla di impersonale

Friedrich Nietzsche (1844-1900)
60. Requiem per una divinità

QUINTA PARTE
Filosofia contemporanea: da James a Dawkins
INTRODUZIONE

William James (1842-1910)
61. Esprimere a parole ciò che è superfluo dire

Sigmund Freud (1856-1939)
62. Abbiamo papà a cena

Rudolf Otto (1869-1937)
63. Il tremendo mistero

Martin Buber (1878-1965)
64. Il ménage à trois

Bertrand Russell (1872-1970)
65. Che tu sia dannato se lo fai

Alfred North Whitehead (1861-1947)
66. Un'opera in fieri

Alfred Jules Ayer (1910-89)
67. Il divino iuppete oh-ah

Ludwig Wittgenstein (1889-1951)
68. Giustificare i motivi

Charles Hartshorne (1897-2000)
69. Ovunque e contemporaneamente

C.S. Lewis (1898-1963)
70. Colui che viola la legge

Martin Heidegger (1889-1976)
71 La prima Frutta sommamente buona, immutabilmente immobile

Norman Malcolm (1911-1990)
72. Se è possibile, allora è reale

KarI Rahner (1904-1984)
73. Cristiani anonimi

Harry Frankfurt (n. 1929)
74. Sognare il sogno impossibile: sollevare la pietra che non può essere sollevata

Norman Kretzmann (1928-1998)
75. L'immutabile onnisciente non è né l'uno né l'altro

Nelson Pike (n. 1930)
76. L'onnipotente ciabattino

Robert Mo Adams (no 1937)
77. Dio avrebbe potuto fare di meglio e, forse, anche di peggio

Eleonore Stump (no 1947)
78. Possa Dio concederei la serenità di accettare ciò che non può essere accettato vale a dire tutto

Alvin Plantinga (no 1932)
79. Ragionevole senza motivi

Hans Jonas (1903-1993)
80. Dio dopo Auschwitz

George Mavrodes (n. 1926)
81. Se Dio non esiste, allora tutto è lecito

William Alston (n. 1921)
82. Percepire Dio

John Hick (n. 1922)
83. Dietro a molte verità ve ne è una sola

Marilyn McCord Adarns (n. 1943)
84. Quando persino il migliore dei mondi possibili non è abbastanza buono per te

Paul Davies (n. 1946)
85. È probabile che il mondo non sia stato creato per caso

Richard Swinburne (n. 1934)
86. Onnisciente senza conoscere tutto

Michael Behe (n. 1952)
87. Il ritorno dell'artefice intelligente

Sarah Coakley (n. 1951)
88. Dio o Dea

Daniel Dennett (n. 1942)
89. E ti reggerai sulle tue gambe

Richard Dawkins (n. 1941)
90. Lo straordinario Boeing 747

Osservazioni conclusive
Fonti bibliografiche consultate dall'autore