IL FASCINO DELL'UNIVERSO: La risposta intelletualmente onesta della scienza

IL FASCINO DELL'UNIVERSO: La risposta intelletualmente onesta della scienza

IL FASCINO DELL'UNIVERSO: La risposta intelletualmente onesta della scienza


Il video risponde a 5 domande fondamentali
che l'uomo con una mente brillante si pone

 

Siamo soli nell'universo?
Quali condizioni sono necessarie per l'esistenza di esseri dotati d'intelligenza?
Cosa fa della terra un pianeta unico?
Come si è giunti a formulare la teoria del Big Bang?
In che modo la teoria influenza la cosmologia e la visione del mondo?

ALCUNI COMMENTI FATTI
DAGLI ACCADEMICI CITATI NEL VIDEO


Barbara-Drossel “Il nostro desiderio di comprendere l’universo è strettamente legato alla natura umana, alla nostra intelligenza. Possediamo infatti la capacità di riflettere su queste cose”. -
Prof. Barbara Drossel, università di Darmstadt

“Per esempio, i rapporti tra le forze fondamentali della natura dovevano avere valori molto specifici, affinché, in seguito al big bang, l’universo non si espandesse troppo rapidamente e fosse impedito alle stelle di formarsi a causa del loro troppo veloce all’allontanamento le une dalle altre. Al contrario, se l’universo collassasse troppo rapidamente,non ci sarebbe tempo per la formazione di stelle e galassie”.

La prof. Barbara Drossel ha osservato: Questa idea che l’universo non è statico ed eterno ma si sta espandendo, in un primo momento ha incontrato molta resistenza. Se è in espansione, all’inizio doveva avere dimensioni molto piccole e questo sa molto di un atto creativo. Iopenso che sia stato questo il motivo per cui un certo numero di studiosi hanno respinto questa idea”.

John-C.-Lennox Il matematico dell’università di Oxford Prof. John C. Lennox ha osservato: “Vogliamo sapere chi siamo. Per capire meglio la nostra identità umana dobbiamo conoscere le nostre origini .

“Nelle scienze naturali non si può provare nulla da un punto di vista puramente matematico. Una prova reale si può avere soltanto nella matematica pura, dove vi sono regole accettate della logica e dove ci si può porre la domanda: cosa si deduce da una serie di assiomi? In tutte le altre scienze naturali si parla solo di prove”.


Alister-McGrath “Radicato in noi c’è il desiderio di porci delle domande. C’è una sorta di irrequietezza interiore in noi esseri umani. Ci rendiamo conto che sotto la superficie c’è qualcosa di più profondo e desideriamo scoprire che cos’è, proprio perché siamo degli esseri umani. Vogliamo risposte a queste domande profonde, la più grande delle quali è: ci sono veramente delle risposte? Non si trovano queste risposte solo rimanendo sulla superficie della realtà. Bisogna andare più a fondo e non limitarsi a osservare la natura dicendo: questo risponde alla mia domanda. Si deve entrare nel dettaglio e rifletterci su in modo più profondo. Non è sufficiente limitarsi a formulare semplici considerazioni, ma bisogna riflettere profondamente su ciò che si sta osservando”.
Prof. Alister McGrath, King College di Londra


Arnold-Benz

Il prof.
Arnold Benz , dell’università di Zurigo, ha osservato:
“Le osservazioni sono obiettivamente i fatti che tutti possono misurare e che dovrebbero essere ripetibili. Sono le interpretazioni, cioè le spiegazioni di questi risultati che potrebbero essere sbagliate. Si tratta di una teoria e ogni teoria può essere sbagliata, qualunque teoria” .



Peter-C.-Hagele A sua volta lo scienziato Peter C. Hägele, ex professore di fisica dell’università di Ulm, ha dichiarato: “I limiti molto ristretti sono evidenziati ad esempio nella correlazione fra la gravità e la forza che ha fatto espandere l’universo. Ovviamente sappiamo bene che la gravità fa sì che la materia attragga la materia e ne causi la condensazione, mentre sappiamo molto poco della forza che l’ha fatta allontanare. Circa l’inizio del big bang ci sono davvero soltanto speculazioni, ma si può riflettere su come le due forze debbano essere finemente calibrate, come l’universo si sia evoluto proprio nel modo in cui l’ha fatto e come nacque la vita”

Quanto deve essere accurata questa calibrazione delle due forze? Quanto è tollerante l’universo verso cambiamenti in questo rapporto per continuare a consentire la nostra esistenza? Il prof. Hägele risponde: “Questa calibrazione è stata stimata in 1 a 10 60 , ossia 1 con 60 zeri. Inimmaginabile … È necessario che il bilanciamento delle forze sia così preciso, in questo modo l’universo da un lato si sta espandendo, ma dall’altro consente localicondensazione di galassie, stelle e pianeti.”

Il già citato Peter C. Hägele ha osservato: “La teoria del big bang non dice nulla riguardo l’origine dell’universo. Si tratta soltanto del suo stato iniziale. Non sappiamo nulla, in effetti, di come questo stato iniziale sia stato raggiunto. Sono state proposte teorie nel tentativo di rispondere all’ovvia domanda: cosa c’era prima del big bang? come ad esempio la teoria del campo di quanti da cui si sarebbe originata questa esplosione. Allo stato attuale si tratta soltanto di speculazioni, e poi ci sono teorie diverse. Il fatto è che nonabbiamo alcun modo di verificarle sperimentalmente”.

Alfred-Krabbe Il prof. Alfred Krabbe, dell’università di Stoccarda, ha aggiunto: Oggi noi vediamo che l’universo nel suo insieme, con le sue costanti fondamentali, è predisposto in modo tale che tutte queste cose possono accadere. Qualora queste costanti fondamentali venissero modificate, tutto si disperderebbe o addirittura non esisterebbe. Per cui non avremmo affatto delle stelle, delle galassie, della polvere cosmica della vita non avrebbe più alcun sostegno."

“Si ritiene comunemente che la natura sia tollerante nei confronti di piccole variazioni. Qui sulla terra notiamo che ci si può permettere un po’ di inquinamento, però poi si deve rimediare. Con l’universo le cose sono diverse: al di fuori dei suoi parametri non funziona”.

Il prof. Alfred Krabbe lo ha così spiegato:“Abbiamo bisogno di una galassia che abbia una certa distribuzione della massa e che il sole sia collocato non troppo vicino né troppo lontano. Questo deve avvenire in un universo che consenta la formazione di altre galassie e che queste siano sufficientemente lontane per evitare troppe collisioni almeno al presente e che la materia si comporti in modo che possa formarsi un sole, che la produzione di energia possa essere mantenuta per lungo tempo così chenoi possiamo vivere qui senza problemi e che la vita sia sostenuta per un tempo sufficientemente lungo”.

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