FINALMENTE nel XXI sec. è esploso il fenomeno dell'omosessualità

FINALMENTE nel XXI sec. è esploso il fenomeno dell'omosessualità

FINALMENTE nel XXI sec. è esploso il fenomeno dell'omosessualità

Finalmente nel XXI sec.
è esploso il fenomeno

Omosessualita1 

“Come ai giorni di Lot...
così sarà anche
ai giorni del Figlio dell’uomo


Omosessualita2



Finalmente anche questo aspetto dell’attuale società, è adempiuto!

GAY riconosciuti in Italia

 

 

GAY riconosciuti in Grecia

L'omosessualità è una variante naturale del comportamento umano che comporta l'attrazione sentimentale e/o sessuale tra individui dello stesso sesso? Oppure è una perversione che degrada l’uomo facendogli compiere atti sessuali contro natura? Un tempo sembrava facile dare risposta a queste domande, ma da quando la società umana ha iniziato a stabilire i propri valori morali, la risposta è cambiata. C’è voluto del tempo e una notevole trasformazione della mentalità e dei costumi, ma infine si è giunti a quella che oggi molti definiscono come una condizione ideale per tutti: la fine dell’omofobia e l’accettazione dello stile di vita omosessuale come una normale variante naturale della sessualità umana. Oggi l’omosessualità è sullo stesso piano dell’eterosessualità.

Dalla metà del XX secolo, l'omosessualità è stata gradualmente disconosciuta come crimine o malattia e decriminalizzata in quasi tutte le nazioni sviluppate. Comunque, lo status legale delle relazioni omosessuali varia enormemente da uno Stato all'altro e rimangono ancora giurisdizioni in cui alcuni comportamenti omosessuali sono considerati crimini e vengono puniti con pene severe, tra cui la morte.

Per non subire l’ostracismo sociale in passato molte persone omosessuali sono state costrette a nascondere i loro veri sentimenti e attività a causa della paura della disapprovazione altrui e della violenza; vengono comunemente definiti repressi. Il dichiarare apertamente e senza più timore il proprio orientamento omosessuale viene definito con il termine inglese coming out, letteralmente “uscir fuori”. I tentativi di emancipazione dell'omosessualità, così come oggi sono riconosciuti, ebbero inizio negli anni sessanta del XIX secolo, mentre, dalla metà degli anni cinquanta del XX secolo si è avuto un aumento della velocità con cui il fenomeno omosessuale ha acquistato maggiore visibilità, ottenendo l'accettazione e il riconoscimento dei diritti civili per le persone di orientamento omosessuale.

Ad oggi, gli aggettivi più comuni usati per definire gli individui omosessuali sono lesbica per la donna e gay per l’uomo, anche se alcuni ritengono che l’uso di questi termini finisca per discriminare l’omosessuale. Per questo certuni preferiscono altri termini o perfino non usare alcun termine di definizione. Il cambiamento di paradigma che si è verificato nella nostra società ha tolto gli omosessuali dal ghetto in cui hanno dovuto vivere fino a non molto tempo fa per evitare incresciose difficoltà di socializzazione e gravi conseguenze per l'individuo, tra le quali l’angoscia e la disperazione che hanno portato alcuni omosessuali fino al suicidio.

Finalmente...
l’uomo ha stabilito
i propri valori morali

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Nel corso dei secoli i filosofi hanno proposto molte teorie nel tentativo di rispondere a domande esistenziali che riguardano la natura umana. Alcuni hanno proposto un ‘codice morale universale’ ma non sono riusciti a mettersi d’accordo su quale definizione di morale riconoscere ed accettare. Non c’è dubbio che l’ampia varietà di pareri spesso discordi dei filosofi circa i valori morali ha confuso molti. Le loro idee non hanno prodotto una norma morale comune, né le loro filosofie hanno portato pace e unità alla famiglia umana. Se mai, le loro numerose e contrastanti idee hanno indotto un crescente numero di persone a pensare che le norme morali personali siano valide quanto quelle dei cosiddetti esperti.

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Questo è il motivo per cui oggi molti hanno adottato il punto di vista del filosofo francese Jean-Paul Sartre, secondo cui ogni uomo dev’essere il giudice di se stesso nelle questioni morali. Questo modo di pensare è stato adottato perfino da molti che vanno regolarmente in chiesa. Le autorità cattoliche, per esempio, sono preoccupate perché molti cattolici non seguono più la dottrina della chiesa in materia di sesso e fanno uso di contraccettivi condannati dalla chiesa.

Nel corso del suo lungo pontificato papa Giovanni Paolo II aveva ribadito più volte che la posizione ufficiale della Chiesa Cattolica riguardo al comportamento omosessuale è che esso è moralmente sbagliato. Come egli stesso ebbe a dire nel suo discorso del 20 gennaio 1994, pronunciato pochi giorni dopo la risoluzione pro–omosessualità del parlamento Europeo: “Con la risoluzione del parlamento Europeo, si è chiesto di legittimare un disordine morale. Il parlamento ha conferito indebitamente un valore istituzionale a comportamenti devianti, non conformi al piano di Dio.” (S. S. Giovanni Paolo II, Angelus del 20 febbraio 1994, in l’Osservatore Romano del 22 febbraio 1994).

Tuttavia può sorprendere che non tutti i vescovi e i sacerdoti cattolici sono d’accordo. Ad esempio, all’inizio del 1989 il vescovo francese Jacques Gaillot aveva affermato che quando scrisse che “gli omosessuali vanno davanti a noi nel regno di Dio” stava semplicemente ripetendo le parole di Gesù. Ciò che però il vescovo Gaillot non menzionò è che quando Gesù parlò di coloro che sarebbero entrati nel Regno di Dio davanti agli ostinati capi ebrei del suo tempo si stava riferendo a meretrici pentite, non a donne che continuavano a prostituirsi. (Matteo 21:28-32)

In maniera analoga, il sacerdote spagnolo José Ramón Carrasco ha scritto nel quotidiano di Madrid El País che “Gesù Cristo non condannò mai gli omosessuali ... Quando parlò di amore, parlò di amore per il prossimo senza specificare mai se il prossimo doveva essere un uomo o una donna”. Ma il vangelo indica che Gesù non si riferiva alle relazioni omosessuali. Nella parabola del buon samaritano Gesù spiegò esattamente cosa significava amare il prossimo, cioè interessarsi in maniera altruistica del benessere altrui. (Luca 10:29-37) Pertanto voler estendere l’amore cristiano all’omosessualità significa fare violenza al Nuovo Testamento per fargli affermare ciò che invece dichiaratamente condanna. Infatti, riguardo a chi pratica lomosessualità, il Nuovo Testamento afferma: Non siate ingannati; né gli immorali, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli omosessuali ... erediteranno il regno di Dio”.1 Corinti 6:9-11, edizione cattolica della Revised Standard Version.

Se il magistero della Chiesa Cattolica è debole nell’esprimere senza ambiguità la condanna di Dio verso l’omosessualità, non è debole l’autorità della Bibbia nel suo complesso, Antico e Nuovo Testamento. La mancanza di lealtà delle religioni della cristianità verso la parola di Dio mostra che il loro clero risente dell’influenza mondana di coloro che hanno scelto di rigettare i valori morali del vero cristianesimo insegnati nella Bibbia. La storia mostra che gli uomini hanno creato vari codici morali, ma col tempo questi codici sono stati messi in discussione, cambiati o dimenticati. I princìpi biblici, invece, non sono soggetti ai capricci dei filosofi o a società che cambiano, poiché Dio, diversamente da ciò che ha dichiarato di recente papa Bergoglio, non cambia i suoi valori morali e la sua etica non evolve secondo il triste modello di quella umana. Piaccia o no, le cose stanno proprio così.

L’OMOSESSUALITÀ:
una nuova frontiera
per la libertà?

Il fatto che oggi l’omosessualità sia da sempre più persone considerata un’espressione sana e normale della sessualità umana e che la legislazione di qualche Stato europeo riconosca le relazioni omosessuali sullo stesso piano di quelle eterosessuali, pur senza aver raggiunto la parità giuridica, non significa che questa sia la direzione corretta verso cui deve dirigersi la società umana. Che dire se domani dovesse aumentare il numero dei pedofili al punto da far loro richiedere il riconoscimento dei loro diritti? In una società in continua evoluzione, votata al relativismo e negatrice di valori assoluti tutto potrebbe diventare possibile. Se per ateiirriducibili ed agnostici convinti questo può essere considerato come un’evidenza del progresso sociale, per coloro che ancora credono nella superiore verità del cristianesimo in quanto fondata non su una filosofia umana (comeateismo ed agnosticismo) ma sull’evidenza indiscutibile dell’esistenza di una creazione divina nell’universo e sulla Terra, il fatto che l’omosessualità sia stata giudicata non solo plausibile ma perfino normale non può in alcun modo essere accettato.

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La Bibbia in quanto non semplicelibro antico, ma parola di Dio,giudica l’omosessualità incompatibile con l’etica di Dio e pertanto da Lui condannata come una grave deviazione dalla normale e sana espressione della sessualità umana. Nei capitoli 18 e 19 del libro di Genesi è riportata la condanna delle città di Sodoma e Gomorra e la loro infuocata distruzione per opera di Dio nel XX secolo a.C.

 

 Finalmente...!
Ciò che Gesù Cristo ha predetto,
ORA è sotto gli occhi di TUTTI!

Fatto interessante, molti secoli dopo, Gesù ha avvalorato quell’avvenimento storico e lo ha usato come un esempio ammonitore del futuro giudizio di Dio sulla società umana malvagia e corrotta. Leggiamo le parole di Gesù riportate nel vangelo, subito dopo aver menzionato l’avvenimento storico del giudizio divino del diluvio ai giorni di Noè:

“Come avvenne ai giorni di Noè, così sarà anche ai giorni del Figlio dell’uomo: 27 mangiavano, bevevano, gli uomini si sposavano, le donne erano date in matrimonio, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e venne il diluvio e li distrusse tutti. 28 Similmente, come accadde ai giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, edificavano. 29 Ma nel giorno in cui Lot uscì da Sodoma piovve dal cielo fuoco e zolfo e li distrusse tutti. 30 La stessa cosa avverrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo sarà rivelato”. Luca 17:26-30.

Il testo greco , particolarmente nei vv. 28-30 riguardanti il giudizio di Dio su Sodoma, dice:

μοίως καθς γένετο ν τας μέραις Λώτ· σθιον, πινον, γόραζον, πώλουν, φύτευον, κοδόμουν· 29 δμέρξλθεν Λτ π Σοδόμων, βρεξεν πρ κα θεον π’ ορανο καπώλεσεν πάντας. 30 κατ τ ατσται μέρ υἱὸς τονθρώπου ποκαλύπτεται.

Per meglio osservare le espressioni espresse in greco koiné o greco comune come riportate nel vangelo, è utile vederle in una traduzione interlineare greco-italiano:

μοως {similmente} καθς {come} γνετο {avvenne} ν τας {ai} μραις {giorni} λ τ {di lot}: σθιον {si mangiava}, πινον {si beveva}, γραζον {si comprava}, πλουν {si vendeva}, φτευον {si piantava}, κοδμουν {si costruiva}: 29 {nel} δ {ma} μρ {giorno} ξλθεν {uscì} λ τ {lot} π {da} σοδ μων {sodoma}, βρεξεν {piovve} π ρ {fuoco} κα {e} θεον {zolfo} π' {dal} ορανο {cielo} κα {-} πλεσεν {fece perire} πντας {tutti}. 30 κατ τ ατ {lo stesso} σται {avverrà} {nel} μρ {giorno} {il} υ ἱὸς {figlio} το {dell'} νθρπου {uomo} ποκαλπτεται {sarà manifestato}.

Occorre tenere presente che queste sopra riportate sono parole di Gesù (anche se non si può sapere con sicurezza se Gesù sapeva parlare greco o latino, nel suo ministero di insegnante usava abitualmente l’aramaico o l’ebraico popolare che aveva subìto notevoli influssi aramaici) tradotte dal discepolo e medico Luca in greco comune. Gesù aveva risposto alla domanda sul termine del sistema di cose e predisse la “fine” futura e una “grande tribolazione come non è accaduta dal principio del mondo”. (Matteo 24:3, 14, 21) Poi menzionò i giorni di Noè e ciò che accadde ai giorni di Lot come periodi di tempo nei quali le persone non avevano dato ascolto all’avvertimento di un’imminente distruzione. Gesù aggiunse: La stessa cosa avverrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo sarà rivelato”. (Luca 17:26-30; confronta Matteo 24:36-39).

Le città di
SODOMA e GOMORRA:
Cosa insegnano oggi!


Gesù stava semplicemente illustrando un atteggiamento fortemente sbagliato di vera e propria empietà o disprezzo verso Dio come persona in quanto giudice supremo dell’umanità. Ora concentriamo la nostra attenzione su quello che era accaduto nell’antichità nelle due città di Sodoma e Gomorra. Altri passi scritturali fanno luce sulla deplorevole condizione morale esistente a Sodoma e Gomorra:

“Lot dimorò fra le città del Distretto. Infine piantò la tenda vicino a Sodoma. 13 E gli uomini di Sodoma erano cattivi ed erano grandi peccatori contro YHWH”. Genesi 13:12, 13.

“Di conseguenza YHWH disse: “Il grido di lamento circa Sodoma e Gomorra, sì, è alto, e il loro peccato, sì, è molto grave”.Genesi 18:20.

“E [gli abitanti di Sodoma] chiamavano Lot e gli dicevano: “Dove sono gli uomini che sono entrati da te questa notte? Portaceli fuori affinché abbiamo rapporti con loro”. Genesi 19:5.

“Quando ascese l’aurora, gli angeli sollecitarono Lot, dicendo: “Levati! Prendi tua moglie e le tue due figlie che si trovano qui, affinché tu non sia spazzato via nell’errore della città!” Genesi 19:15.

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Di quale errore si trattava?
“I maschi hanno lasciato l’uso naturale della femmina e nella loro concupiscenza si sono infiammati violentemente gli uni verso gli altri, maschi con maschi, operando ciò che è osceno e ricevendo in se stessi la piena ricompensa dovuta al loro errore”. Romani 1:27.
“Certamente .., Dio … non si trattenne dal punire il mondo antico … riducendo le città di Sodoma e Gomorra in cenere le condannò, ponendo per gli empi un modello di cose avvenire”. 2 Pietro 2:4, 5, 6.
“Così anche Sodoma e Gomorra e le città vicine, dopo avere nella stessa maniera dei suddetti commesso fornicazione in eccesso ed essere andate dietro alla carne per uso non naturale, [ci] son poste davanti come esempio [ammonitore], subendo la punizione giudiziaria del fuoco eterno”. Giuda 7.

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Nonostante l’avvertimento, gli abitanti di Sodoma mantennero fino all’ultimo un atteggiamento di sfida nei confronti di Geova, diventando famosi per le loro pratiche immorali quali l’omosessualità. “Il grido di lamento circa Sodoma e Gomorra”, dichiarò YHWH, “sì, è alto, e il loro peccato, sì, è molto grave”. Perciò Dio mandò i suoi angeli a distruggere Sodoma, rassicurando Abraamo che se sul posto si fossero trovati anche solo dieci giusti l’intera città sarebbe stata risparmiata. — Genesi 18:16, 20-33.

Come accadde
ai giorni di Lot

Ritorniamo ancora una volta alle parole pronunciate da Gesù, che costituiscono un precedente storico di quello che è accaduto ai nostri giorni e di quello che accadrà nel prossimo futuro: “Come accadde ai giorni di Lot”. (Luca 17:28) Qui il termine “giorni” è usato a proposito del periodo di tempo in cui visse un dato personaggio, in questo caso Lot. Quest’uomo fedele a Dio fece tuttavia una scelta sbagliata quando, considerando solo i vantaggi fisici, decise di andare a vivere con la sua famiglia a Sodoma. La Bibbia non dice quanti anni visse in quella città moralmente depravata, ma fu un periodo di tempo sufficiente per disgustarlo e affliggerlo profondamente, al punto che, infine, si legge:

[Dio] liberò il giusto Lot, che era grandemente afflitto dalla condotta dissoluta delle persone che sfidavano la legge 8 poiché quel giusto, a causa di ciò che vedeva e udiva mentre dimorava fra loro, si tormentava di giorno in giorno l’anima giusta a causa delle loro opere illegali”. 2 Pietro 2:7, 8. 

Il fenomeno dell’omosessualità era esploso nelle città di Sodoma e Gomorra, giungendo a livelli di una tale sfrontatezza e depravazione da essere ampiamente pubblico. Per quanto riferisce la Bibbia, gli abitanti di Sodoma erano diventati così pervertiti, sia giovani che meno giovani, da voler compiere perfino uno stupro omosessuale di gruppo verso i due ospiti maschi di Lot, in realtà due angeli materializzati. Lot era giunto a Sodoma in una fase secondaria della sua vita, poiché proveniva come suo zio Abramo dalla città caldea di Ur, città della Mesopotamia in cui erano nati Haran fratello di Abramo e padre di Lot, e probabilmente anche lo stesso Abramo.

I SENTIMENTI
DEL “GIUSTO” LOT

Essendo un fedele servitore di Dio, Lot non poteva accettare come normale ciò che accadeva a Sodoma ed infatti, sotto ispirazione divina, l’apostolo Pietro scrisse che (vale la pena ripeterlo) “il giusto Lot, … era grandemente afflitto dalla condotta dissoluta delle persone che sfidavano la legge — 8 poiché quel giusto, a causa di ciò che vedeva e udiva mentre dimorava fra loro, si tormentava di giorno in giorno l’anima giusta a causa delle loro opere illegali”. Lot condivideva pienamente il punto di vista di Dio sull’omosessualità, espresso chiaramente in Genesi: “YHWH disse: “Il grido di lamento circa Sodoma e Gomorra, sì, è alto, e il loro peccato, sì, è molto grave”. — Genesi 18:20.

Che Dio parlasse di un “alto” “grido di lamento circa Sodoma e Gomorra” e del fatto cheil loro peccato, sì, è molto grave” ci permette di capire che la condizione morale degli abitanti di Sodoma e Gomorra aveva subìto un processo di accelerazione nella loro depravazione. Per questo Dio aveva inviato in loco degli angeli ad ispezionare le città e poi a distruggerle mediante una pioggia di fuoco e zolfo. Gesù aveva detto che, molto prima, all’epoca del Diluvio universale, YHWH aveva esercitato il suo diritto sovrano di eseguire la condanna a morte sulla malvagia popolazione del mondo intero di allora e molto tempo dopo il diluvio l’aveva esercitato nell’intero Distretto di Sodoma e Gomorra a causa del marciume morale dei loro abitanti. Pertanto, quando Gesù fece riferimento ai giorni di Noè e ai giorni di Lot li usò come esempi di persone che vissero in quei periodi e non vollero dare ascolto all’avvertimento di un’imminente distruzione.

“Come avvenne ai giorni di Noè, così sarà anche ai giorni del Figlio dell’uomo: 27 mangiavano, bevevano, gli uomini si sposavano, le donne erano date in matrimonio, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e venne il diluvio e li distrusse tutti. 28 Similmente, come accadde ai giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, edificavano. 29 Ma nel giorno in cui Lot uscì da Sodoma piovve dal cielo fuoco e zolfo e li distrusse tutti. 30 La stessa cosa avverrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo sarà rivelato”. Luca 17:26-30.

Occorre tenere presente che la malvagità c’è sempre stata in ogni tempo da quando gli uomini hanno rifiutato la sovranità di Geova e vissuto sotto l’invisibile sovranità rivale di Satana, ma in certe zone ed in certi periodi di tempo Dio ha ritenuto opportuno esercitare il suo diritto sovrano di giustiziare i malvagi. Quando Gesù menzionò la distruzione che si abbatté su Sodoma e Gomorra soprattutto a causa dell’omosessualità che praticamente aveva coinvolto la popolazione locale, stava parlando a persone di nazionalità ebraica che vivevano in Palestina sotto la dominazione romana e che, religiosamente parlando, seguivano, almeno formalmente e in una certa misura, la legge mosaica. A causa di ciò, il fenomeno dell’omosessualità era praticamente assente in quella popolazione. Ma oggi, il completo cambiamento di paradigma morale che si è manifestato a livello mondiale nelle varie popolazioni ha generato una società in cui ciò che un tempo sarebbe stato inammissibile è diventato normale.

LA TEORIA DEL GENDER

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Al riguardo è stata perfino ideata la teoria del gender, o del genere. Tale teoria parte dal postulato che non esistono differenze biologiche tra i sessi, a parte quelle strutturali, e quindi l'eguaglianza assoluta tra maschi e femmine, tra uomini e donne. Chi la promuove, cioè alcuni organismi internazionali e tutte le lobby di potere LGBTI. LGBTI è la sigla utilizzata come termine collettivo per riferirsi a persone Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender e Intersessuate in uso fin dagli anni ’90. Il termine è un adattamento dell'acronimo LGB, che aveva iniziato a sostituire il termine gay per indicare la comunità LGBT dalla fine degli anni ottanta, poiché molti ritenevano che il termine gay non rappresentasse accuratamente tutti coloro a cui il termine era riferito. Gli appartenenti al LGBTI vogliono estendere il diritto al matrimonio alle coppie dello stesso e così la possibilità di adottare e di accedere alle tecniche di riproduzione assistita.

 

I critici di questa insana teoria ne contestano il valore scientifica sostenendone la sua inconsistenza e poiché i suoi promotori continuano a sostenerla pur senza alcun sostegno scientifico, si può affermare che la teoria del gender non è una teoria, bensì un'ideologia. I promotori del gender vengono così chiamati genderisti o ideologi del gender, mentre i suoi critici sono spesso definiti come i no-gender. La teoria del gender nega l'esistenza delle differenze sessuali, sostenendo che maschio e femmina sono soltanto delle costruzioni sociali. Se le differenze sessuali non esistono ciò significa che il sesso è irrilevante e se il sesso è irrilevante il diritto potrà essergli indifferente. Come conseguenza il matrimonio dovrebbe essere aperto anche alle coppie dello stesso sesso, così anche l’istituto dell'adozione e le tecniche riproduttive. Ma se non esiste in alcun riferimento accademico scientifico, come nasce allora la dicitura teoria del gender? Si tratta di un’arbitraria fusione delle definizioni gender studies (studi del genere) e queer theory (teoria strana).

La teoria queer mette in discussione la naturalità dell'identità di genere, dell'identità sessuale e degli atti sessuali di ciascun individuo, asserendo invece che essi sono interamente o in parte creati socialmente e che quindi gli individui non possono essere realmente descritti usando termini generali come "eterosessuale" o "donna". La teoria queer sfida pertanto la pratica comune di dividere in settori separati la descrizione di una persona perché rientri in una o più particolari categorie definite.

Sotto la bandiera dell’ONU,
propaganda a favore
dell’OMOSESSUALITÀ

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Le terapie in grado di aiutare gli omosessuali a correggere la propria disordinata attrazione verso persone dello stesso sesso sarebbero da mettere al bando, fuorilegge e da etichettare quale violazione dei diritti umani: ad affermarlo, è stato un gruppo di avvocati del “Church Center”, sede di un’organizzazione progressista per l’incontro delle religioni, collaterale alle Nazioni Unite.

In effetti, delle Nazioni Unite è stato sfruttato nome ed egida, presentando l’iniziativa comeil primo dibattitoda esse “organizzato a favore della legalità, dell’etica e della scienza” in materia, benché sia stato in realtà promosso da organizzazioni non governative e senza rappresentanti degli Stati membri. A darne notizia è stata l’agenzia “LifeSiteNews” nell’edizione on line dello scorso 15 febbraio, notizia nella quale è stato evidenziato come non siano mancati i soliti “esperti” pronti a fare un indebito e pericolosissimo parallelo tra la teoria del “gender” e la fede, come se si potessero porre sullo stesso piano, pur essendo realtà tra loro totalmente differenti: accettando tale assunto, proclamare la libertà religiosa potrebbe esser considerato equivalente insomma al proclamare la libertà di orientamento sessuale ed all’evangelizzazione potrebbe corrispondere la propaganda omo-lesbo.

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Evidenti i danni insiti in tali equilibrismi lessicali.
"Secondo Toiko Kleppe, senior counsel per le tematiche Lgbt presso l’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani, le terapie mirate a far uscire dall’omosessualità sarebbero “a-scientifiche, potenzialmente dannose, stigmatizzanti, quindi delle vere e proprie violazioni”, a meno che il paziente non sia nelle condizioni di poter firmare il consenso informato alla loro somministrazione. Ma nel corso del dibattito si è data voce anche all’altra campana, leggendo la lettera anonima di “Jonathan” – nome di pura invenzione -, in cui un uomo, uscito dalla propria condizione gay “senza alcuna pressione, né da alcuno costretto ad andare in terapia”, ha dichiarato che oggi “non sarebbe così felice e realizzato” se non avesse compiuto questo passo ed ha chiesto che tali pratiche scientifiche non vengano quindi criminalizzate o peggio eliminate, né considerate una violazione dei diritti umani, “poiché nel mio caso – ha proseguito – han fatto di me la persona che sono oggi”. L’auspicio è che presto possano esserci altri “Jonathan”, felici di aver recuperato un rapporto ordinato con la propria sessualità (M.F.). —
http://www.corrispondenzaromana.it/notizie-brevi/sotto-la-bandiera-dellonu-propaganda-a-favore-dellomosessualita/

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Diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuate (LGBTI) in Europa

“In 78 paesi del mondo l'omosessualità è considerata un reato; in sette di questi (Arabia Saudita, Iran, Mauritania, Sudan, Yemen e negli stati della federazione della Nigeria che applicano la sharia e nelle zone meridionali della Somalia) i rapporti fra persone dello stesso sesso sono puniti con la pena di morte.

Nel Rapporto annuale 2013, Amnesty International ha denunciato violazioni dei diritti umani, aggressioni, intimidazioni e discriminazioni nei confronti di persone Lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuate (Lgbti) in più di 40 paesi: Albania, Armenia, Bahamas, Bielorussia, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Camerun, Cile, Croazia, Danimarca, Fiji, Gambia, Georgia, Ghana, Grecia, Guyana, Iran, Iraq, Italia, Giamaica, Lettonia, Libano, Liberia, Lituania, Macedonia, Malawi, Moldova, Montenegro, Nigeria, Russia, Serbia, Sudafrica, Taiwan, Trinidad e Tobago, Tunisia, Turchia, Ucraina, Uganda, Ungheria, Uruguay, Zimbabwe.


La discriminazione delle persone Lgbti in Europa
“L'atteggiamento verso l'omosessualità e la transessualità varia notevolmente da paese a paese. In molti stati europei - tra cui Bielorussia, Georgia, Lituania, Macedonia, Moldova, Russia, Serbia e Ucraina - alle persone Lgbti viene negato il diritto alla libertà di espressione, riunione e manifestazione in pubblico.
Le autorità di diversi paesi favoriscono intolleranza e paura contro le comunità Lgbti che vengono discriminate nella legge e nella prassi. I Pride sono stati, spesso vietati o i partecipanti non sono stati protetti da interruzioni violente di gruppi omofobi. Questi attacchi continuano a verificarsi senza che le autorità li contrastino efficacemente. Inoltre, in molte professioni l'omosessualità resta un tabù.
“L'adozione della direttiva europea antidiscriminazione, che permetterebbe alle persone Lgbti di godere di uguali diritti, senza rischiare violazioni e discriminazione è osteggiata da diversi governi europei. Il 25 gennaio 2013 il parlamento della Russia ha approvato una legge che punisce "la propaganda dell'omosessualità tra i minori", che introduce a livello federale il reato amministrativo di "propaganda dell'omosessualità tra i minori", con multe fino a 500.000 rubli. Secondo Amnesty International questa legge finirà per punire comportamenti legittimi legati all'espressione di identità e opinioni personali e contribuirà a stigmatizzare e isolare le persone Lgbti. In diverse regioni del paese, sono state adottate leggi discriminatorie contro le persone Lgbti (San Pietroburgo e nelle regioni di Baschiria, Čukotka, Krasnodar, Magadan, Novosibirsk e Samara).

“Le persone Lgbti in Lituania continuano a essere discriminate. Nel 2010, il parlamento ha approvato un emendamento al codice amministrativo che prevede multe da 2000 a 10000 litas (580 - 2900 euro) per la "promozione in pubblico delle relazioni omosessuali". A giugno 2012, è stato bocciato l'ultimo tentativo di modificare il codice sui reati amministrativi, per proibire la promozione dell'omosessualità nei luoghi pubblici.

“In Turchia la discriminazione basata su orientamento sessuale e identità di genere è nella legge e nella prassi; si riflette negli ostacoli per accedere al lavoro, soprattutto per le donne transgender, che spesso vengono aggredite, a volte uccise e non sono tutelate da questa discriminazione. Nel 2009, cinque donne transgender sono state uccise e solo in un caso è stata emessa una condanna. In Albania, le persone Lgbti non possono esprimere liberamente il loro orientamento sessuale, perché vengono discriminate e stigmatizzate. A maggio 2012 si è svolto a Tirana il primo Pride. A luglio, la procura di Tirana ha archiviato una denuncia penale di associazioni Lgbti contro il viceministro della Difesa, Ekrem Spahiu, per i suoi commenti omofobici sul Pride. In Estonia, Ungheria, Grecia, Lettonia e Slovacchia, le persone Lgbti vengono spesso prese di mira dai contromanifestanti durante le loro manifestazioni pacifiche.

Diritti delle persone LGBTI
in Italia

“In Italia, la mancanza di una legislazione penale antidiscriminazione che contempli l'omofobia, la transfobia e la lesbofobia tra le possibili cause di discriminazione ha favorito l'aumento di intolleranza e discriminazione verso le persone Lgbti. Negli ultimi anni, attacchi verbali e fisici si sono verificati con sempre maggiore frequenza, mentre diversi esponenti politici e rappresentanti delle istituzioni hanno continuato a fomentare intolleranza e odio con dichiarazioni palesemente discriminatorie.

“A causa di questa lacuna legislativa, le vittime di reati di natura discriminatoria basati sull'orientamento sessuale e l'identità di genere non hanno la stessa tutela delle vittime di reati motivati da altre tipologie di discriminazione (come quelle basate per esempio sull'appartenenza etnica, la nazionalità o la religione). Pertanto, l'incitamento a commettere atti o provocazioni di violenza omofobica e transfobica non è perseguibile come altre forme di incitamento alla violenza discriminatoria. Questa situazione rischia di favorire l'aumento di intolleranza e violenza verso le persone Lgbti.

“Nel luglio 2011, come nel 2009, il parlamento ha respinto la proposta di legge contro l'omofobia e la transfobia, accogliendo le pregiudiziali di incostituzionalità presentate dai vari gruppi parlamentari. Il disegno di legge mirava a introdurre l'aggravante di omofobia nei reati motivati dall'odio e dalla violenza sulla base dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere. Inoltre, nella legislazione italiana manca il riconoscimento della rilevanza sociale delle famiglie costituite da persone dello stesso sesso e dai loro figli. Ciò impedisce a molte persone di godere dei diritti umani essenziali per l'autorealizzazione e alimenta la stigmatizzazione delle persone Lgbti.

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Amnesty International ritiene che non siano ammissibili eccezioni all'universalità della protezione dei diritti; appoggia e partecipa ai Pride locali, nazionali e internazionali i diritti alla libertà di espressione e di riunione delle persone Lgbti e per ribadire l'impegno contro ogni forma di discriminazione a causa dell'orientamento sessuale e/o dell'identità di genere.

Amnesty International chiede agli stati un impegno effettivo affinché le persone Lgbti non siano discriminate possano godere degli stessi diritti di ogni altro cittadino ed sprimere liberamente e pacificamente la loro identità.

Amnesty International
si adopera affinché
i governi europei:

  • garantiscano la libertà di espressione, di associazione e di manifestazione a tutte le persone senza discriminazioni fondate sull'orientamento sessuale e/o sull'identità di genere;
  • assicurino un'effettiva protezione contro gli attacchi e la violenza omofoba perpetuate da attori statali e non statali nei confronti delle persone Lgbti;
  • si adoperino affinché venga adottata la direttiva antidiscriminazione e vengano abrogate le leggi che potrebbero portare alla detenzione o alla discriminazione delle persone Lgbti; riconoscano alle famiglie di fatto il diritto all'unione e quello di esprimere liberamente la loro identità di genere senza discriminazione;
  • si impegnino affinché in Europa e nel mondo nessuno sia penalmente perseguitato, torturato o sottoposte ad altre punizioni crudeli, disumane e degradanti o condannato a morte per l'orientamento sessuale o l'identità di genere;
  • eliminino ogni forma di discriminazione nella legge sul matrimonio civile e riconoscano unioni omosessuali e famiglie di fatto, anche quando questi risultano emessi da atti di autorità stranieri;
  • aboliscano i trattamenti medici coatti e garantire l'accesso gratuito alle cure mediche necessarie alla salute psicofisica delle persone Lgbti, senza alcuna discriminazione legata all'orientamento sessuale e/o all'identità di genere.

http://www.amnesty.it/diritti-persone-lgbti-in-europa

 

Vogliono la
Depenalizzazione
universale
dell'OMOSESSUALITÀ

“La "Depenalizzazione universale dell'omosessualità" è l'obiettivo di una campagna internazionale lanciata nel 2006, che punta all'abrogazione di tutte le leggi di tutto il mondo che ancora puniscono i comportamenti omosessuali fra adulti consenzienti e in privato.

Storia

“Nel 2006, su iniziativa dello scrittore e militante francese Louis-Georges Tin, nasce un movimento internazionale che chiede la cancellazione in tutto il mondo di tutte le forme di criminalizzazione dell'omosessualità e del transessualismo nei codici penali o, più semplicemente la depenalizzazione universale dell'omosessualità.[1]

“Il 17 novembre di quell'anno il "comitato IDAHO" (International Day Against Homophobia) lancia la petizione internazionale «Per una depenalizzazione universale dell'omosessualità».

Per Louis-Georges Tin, presidente del comitato, « al giorno d'oggi, più di 70 paesi condannano l'omosessualità, "crimine" punibile con la pena di morte in più di una decina di Stati. Questa petizione è rivolta alle Nazioni unite, che ci auguriamo arrivino ad una risoluzione anche grazie ad un dibattito istituito dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite »

che ha creato i "I Principi di Yogyakarta per l'applicazione delle leggi internazionali sui diritti umani in relazione all'orientamento sessuale e identità di genere". La petizione ha già raccolto i nomi di numerose associazioni e personalità internazionali, tra le quali numerosi premi Nobel, prima di essere ripresa e sostenuta dalla Francia nel dicembre 2008

La proposta
arriva all'ONU

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“Il 17 maggio 2006, il comitato IDHAO lancia la Campagna per la depenalizzazione universale dell'omosessualità. La proposta è accolta immediatamente con interesse e partecipazione del movimento gay in diversi paesi, ma anche dagli ambiti della politica, dei media e delle istituzioni, e ottiene le simpatie di decine di artisti e intellettuali che si pronunciano contro la criminalizzazione dell'omosessualità, contro l'omofobia e contro la transfobia. Tra questi: Bernardo Bertolucci, David Bowie, Dario Fo a Jacques Delors, da José Saramago a Desmond Tutu. “Ben cinque premi Nobel sostengono la proposta.

“Il documento, senza precendenti in ambito ONU, ottiene, il 19 dicembre 2008, il sostegno di 66 paesi delle Nazioni Unite[5], su 192: 126 stati non firmano la dichiarazione. Tra coloro che sostengono al dichiarazione 27 stati sono membri dell'Unione insieme a Giappone, Argentina, Australia, Svizzera e Messico.

Alcuni stati criticano l'iniziativa come un tentativo di legittimare la pedofilia e altri "atti deplorevoli". Tra questi i Paesi islamici, il Vaticano, la Cina, la Russia. Questi Stati hanno preparato una contro-dichiarazione, letta dalla Siria. [6] Non aderiscono alla dichiarazione gli Stati Uniti (sotto l'amministrazione del presidente George W. Bush), unico paese occidentale a non aver condiviso l'appello.

 

“L'obiezione americana al documento è prettamente tecnica e basata su motivi giuridici: il testo della dichiarazione è considerato troppo ampio e può essere inteso come un tentativo del governo di ignorare i diritti dei singoli stati americani come spiega Alejandro D. Wolff, il rappresentante permanente aggiunto degli USA all'Onu: «Siamo contrari a qualsiasi discriminazione, legalmente o politicamente, ma la natura del nostro sistema federale ci impedisce di assumere impegni e incarichi nei quali le autorità federali non hanno giurisdizione» (Alejandro D. Wolff)

“Il 18 marzo 2009 il nuovo presidente degli Stati Uniti Barack Obama rovescia la decisione del suo predecessore e informa la Francia di sostenere la dichiarazione.

Il 15 Giugno 2011, il Consiglio dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite, adotta una risoluzione contro la violazione dei diritti dell'uomo relativa all'orientamento sessuale e d'identità di genere.

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Le Conseguenze in Europa

“La proposta di depenalizzazione trova in ambito europeo la fiera avversione del Vaticano.

Nel 2008 monsignor Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, spiega all'agenzia cattolica I-Media che l'Onu deve opporsi alla depenalizzazione perché potrebbe mettere "alla gogna" e discriminare quegli Stati che non riconoscono le unioni gay: «Tutto ciò che va in favore del rispetto e della tutela delle persone fa parte del nostro patrimonio umano e spirituale. Il Catechismo della Chiesa cattolica, dice, e non da oggi, che nei confronti delle persone omosessuali si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione. Ma qui la questione è un'altra. Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di paesi, si chiede agli Stati ed ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni. Per esempio all'agenzia cattolica I-Media - gli Stati che non riconoscono l'unione tra persone dello stesso sesso come "matrimonio" verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni. [7]»

 

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Le Conseguenze in Italia

“Il movimento gay italiano contesta, con un falso rogo in Piazza Duomo a Milano, la contrarietà del Vaticano alla decriminalizzazione universale dell'omosessualità il 18 dicembre 2008.

“Intanto, come visto in ambito europeo, il Vaticano esprime tutta la sua contrarietà alla depenalizzazione universale dell'omosessualità. È l'occasione per il presidente di Arcigay Aurelio Mancuso per sottolineare la complicità e la vicinanza della Chiesa cattolica a questi paesi nei quali è prevista la pena di morte per gli omosessuali: « E' di una gravità inaudita che il Vaticano, e quindi la chiesa cattolica tutta, si adoperi affinché questa richiesta non passi, e si prefigura come un vero e proprio atto di condanna a morte contro i milioni di gay e di lesbiche che hanno la sfortuna di abitare in paesi sanguinari » (Aurelio Mancuso [10])

“Per Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc, le dichiarazioni di alti esponenti del Vaticano sono gravissime: I diritti delle persone, etero o omo che siano, sono inalienabili. È affidata a Rocco Buttiglione una difesa d'ufficio della sorprendente presa di posizione del Vaticano: «La Chiesa è contro reati di questo tipo e tutto ciò che viola la dignità delle persone. Nel mio piccolo ho dato un contributo importante per concedere il diritto di asilo agli stranieri omosessuali che correrebbero rischi tornando nei propri Paesi di origine. La Chiesa teme altro. E cioè che dietro la campagna francese ci sia il tentativo di far passare altro. Se si allarga il concetto di discriminazione, si può accusare di violazione di diritti umani anche chi è contrario al riconoscimento giuridico delle unioni omosessuali. Da qui, il rischio di pressioni su stati e governi che non hanno legislazione in materia» (Rocco Buttiglione[11])

“mentre Eugienia Rocella espime i suoi "dubbi sull'efficacia di queste politiche, che alla fine si riflettono solo sull'Europa. E non sono efficaci la' dove dovrebbero[12]".

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Motivazione dell'opposizione del Vaticano

L'arcivescovo Silvano Tomasi, dell'Osservatorio Permanente del Vaticano presente alle Nazioni Unite, ha così motivato nel 2011 la condanna vaticana della proposta di legge, presentando come "perseguitati" i persecutori degli omosessuali:

«La gente viene attaccata perché prende posizione contro le relazioni fra persone dello stesso sesso.. quando esprimono dei pareri del tutto normali basati sulla natura umana vengono stigmatizzati, e ancor peggio, perseguitati e sviliti. (...) Questi attacchi sono una chiara violazione dei diritti umani fondamentali e non possono essere giustificati in nessun caso. (...) Questo vittimismo furbo vorrebbe far passare per martiri i carnefici. Nessuno nega il diritto alla libera opinione, ma quando si pretende di scendere nell'agone politico, ingerendo nelle legislazioni statali e condizionando le scelte politiche degli stati, si deve essere pronti a ricevere delle legittime critiche, senza invocare una "lesa maestà" che suona grottesca. [14]» Va notato in margine che il Vaticano non ha mai voluto recepire nella propria legislazione la "Dichiarazione universale dei diritti dell'Uomo", a cui si richiama l'arcivescovo Tomasi”

 

NOTE


ONU contro il Vaticano:
promuova aborti ed omosessualità

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“Il Comitato Onu ha invitato la Santa Sede “a fare pieno uso della sua autorità morale per condannare tutte le forme di molestia, discriminazione o violenza contro bambini sulla base del loro orientamento sessuale o l’orientamento sessuale dei loro genitori e a sostenere gli sforzi a livello internazionale per la depenalizzazione dell’omosessualità”. Il Comitato, pur rilevando positivamente le affermazioni di Papa Francesco nel luglio 2013, è preoccupato per le dichiarazioni passate della Santa Sede sull’omosessualità che “contribuiscono alla stigmatizzazione sociale e alla violenza contro lesbiche, gay, bisessuali e adolescenti transgender e bambini cresciuti da coppie dello stesso sesso”. Il Comitato raccomanda inoltre alla Santa Sede di ritirare dalla sua legislazione, come annunciato oralmente, l’espressione discriminatoria “figli illegittimi” per i bambini nati fuori dal matrimonio.

L’Onu ha esortato la Santa Sede a “rivedere la propria posizione sull’aborto” quando è a rischio la vita e la salute delle donne incinte e a “identificare circostanze in cui l’accesso ai servizi di aborto possa essere ammesso” modificando il canone 1398 in materia”. Ansa 5 febbraio 2014.

http://www.associazionelatorre.com/2014/02/onu-contro-il-vaticano-promuova-aborti-ed-omosessualita/

 

Nozze gay:
Italia dice sì a Nazioni Unite

Governo recepisce raccomandazioni. Associazioni, passiamo ai fatti

“L'Italia si è impegnata con le Nazioni Unite a riconoscere le unioni e anche il matrimonio tra persone dello stesso sesso. L'impegno è contenuto in un documento, che il Governo presenterà alla 28.ma sessione del Consiglio dei Diritti Umani che terminerà il 27 marzo prossimo. Era stato lo stesso Consiglio dei diritti umani dell'Onu, nell'ottobre scorso, a rivolgere al nostro Paese una serie di raccomandazioni, ben 186, su materie che spaziano dalla prevenzione della tortura alla discriminazione dei rom. Tra queste, la richiesta - sollecitata dall'Olanda - di "fare passi concreti per adottare la legislazione necessaria a dare seguito all'annuncio del premier Renzi di lavorare al riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso in Italia, come parte degli sforzi dell'Italia per ulteriormente rafforzare le misure per combattere la discriminazione e la violenza basate sull'orientamento sessuale e l'identità di genere". L'altra raccomandazione, su richiesta di Regno Unito e Irlanda del Nord, chiede di "assicurare eguali diritti alle persone lesbiche, omosessuali, bisessuali e transgender (lgbt) riconoscendo legalmente il matrimonio e la civil partnership (partenariato civile) tra persone dello stesso sesso".

“L'Italia ha quindi risposto in questi giorni, accettando di ottemperare a 176 raccomandazioni, tra cui le due relative al matrimonio e alle civil partnership tra persone dello stesso sesso. Un impegno preciso, dunque, contratto con un organismo internazionale, a fare passi concreti su questi temi. Ma le associazioni che si occupano dei diritti delle persone lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) e di diritti umani reagiscono con scetticismo. "Si tratta di una notizia importante a cui speriamo seguano fatti legislativi significativi" ha detto Patrizio Gonnella, presidente dell'associazione Antigone e della neonata Coalizione italiana per i diritti e le libertà civili.

http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2015/03/09/nozze-gay-italia-dice-si-a-nazioni-unite_769b1fb2-263f-4951-9251-3bfb200e66d4.html

Il
PARLAMENTO EUROPEO

Parità di genere, Parlamento Ue: "Riconoscere diritti famiglie gay"

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“Nel testo si legge che l'assemblea "prende atto dell'evolversi della definizione di famiglia". Inoltre raccomanda che le norme, anche in ambito lavorativo, "tengano conto di fenomeni come le famiglie monoparentali e l'omogenitorialità". Vendola: "Altro passo in avanti"

STRASBURGO - Dopo il referendum irlandese che ha dato il via libera ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, un altro importante passaggio verso il riconoscimento di maggiori diritti per le coppie omosessuali arriva anche dalle istituzioni europee, che già si erano espresse sul tema. Il Parlamento europeo di Strasburgo ha approvato a larga maggioranza un rapporto sull'uguaglianza di genere in Europa in cui si parla, per la prima volta in maniera così esplicita, di 'famiglie gay'.

"Il Parlamento - si legge nel testo - prende atto dell'evolversi della definizione di famiglia". La relazione, che non contiene elementi vincolanti per gli stati membri, è stata approvata con 341 voti favorevoli, 281 contrari e 81 astensioni.

SCHEDA/NOZZE GAY,
ITALIA TRA I 9 PAESI UE SENZA LEGGE

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“Ancora più significativo un secondo passaggio del testo in cui il Parlamento raccomanda "che le norme in quell'ambito (compresi i risvolti in ambito lavorativo come i congedi) tengano in considerazione fenomeni come le famiglie monoparentali e l'omogenitorialità". Non si tratta del primo pronunciamento in questo senso del Parlamento di Strasburgo: a marzo l'assemblea aveva votato a larga maggioranza a favore del riconoscimento delle unioni civili e del matrimonio tra persone dello stesso sesso "considerandolo come un diritto umano".

 

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“Le nuove aperture Ue sulle famiglie gay in realtà sono contenute in una risoluzione sulle nuove strategie sulla parità di genere in cui si invita la Ue ad adottare azioni specifiche per rafforzare i diritti delle donne disabili, migranti, appartenenti a minoranze etniche, delle donne Rom, delle donne anziane, delle madri single e le LGBTI. Tra le altre indicazioni contenute nel testo anche l'invito alla Commissione a promuovere nuove leggi che contengano misure vincolanti per proteggere le donne dalla violenza, in particolare dalle nuove forme di violenza come le cyber-molestie, il cyber-stalking e il cyber-bullismo.

“Esultano le associazioni omosessuali: per Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, quelle provenienti da Strasburgo sono "notizie confortanti". Il leader di Sel Nichi Vendola parla, su twitter, di "un altro passo in avanti in Europa sui diritti di tutte le persone". Poi aggiunge: "In Italia invece la politica balbetta, non è riuscita neanche a dire no, finora, alle pretese della sentinella della morale Alfano e alle sue ottuse circolari".

“Di tenore completamente opposto le reazioni che giungono dal partito di Angelino Alfano. Non usa mezzi termini il senatore Giuseppe Marinello, presidente della Commissione Ambiente di Palazzo Madama: "Poco importa - afferma Marinello - se il Parlamento Europeo riconosce famiglie gay. L'Italia se ne frega altamente". Poi annuncia: "Sarò in piazza a Roma il 20 giugno per difendere il diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà e dire sì alla famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna: tutto il resto sono elucubrazioni mentali senza senso". Parla di "arretramento culturale grave dell'Europa che svilisce il valore della famiglia" il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa.

http://www.repubblica.it/esteri/2015/06/09/news/famiglie_gay_parlamento_ue_approva_rapporto-116466956/

Omosessualita20

Flavia Zarba

Giurista e giornalista. Collabora con il centro di giornalismo di inchiesta IRPI

I diritti delle famiglie gay
riconosciuti dal Parlamento europeo
Ma in Italia sarà una storia lunga

Pubblicato: 12/06/2015 15:13 CEST

“Dopo aver definito, solo qualche mese fa, il matrimonio tra persone dello stesso sesso come "diritto umano", il Parlamento europeo torna a pronunciarsi sulla famiglia gay. A fare chiarezza questa volta è l'approvazione, a larga maggioranza in Europa, della relazione sull'uguaglianza di genere. Una presa di coscienza dell'evolversi della definizione di famiglia che in Italia continua ad essere un tabù. Facciamo chiarezza sulla situazione italiana.

Che cos'è la famiglia di fatto?

Per famiglia di fatto si intende un'unione stabile che comprende la comunione materiale e spirituale tra due persone, non fondata su un vincolo giuridico, ovvero non legata attraverso l'istituto del matrimonio. Le unioni di fatto non sono riconosciute dall'ordinamento giuridico italiano che fornisce tutela solo alla famiglia fondata sul matrimonio.

La famiglia di fatto quindi non è tutelata?

Non esattamente. Nonostante manchi infatti l'atto formale (il matrimonio) con cui poter qualificare giuridicamente il rapporto, la famiglia di fatto viene ricompresa in quelle "formazioni sociali" tutelate dall'art. 2 della Costituzione.

"La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale".

Pertanto, pur non esistendo un regime giuridico unitario esistono i negozi giuridici, strumenti di regolamentazione dei rapporti tra privati con i quali si disciplinano, di volta in volta, alcuni aspetti della convivenza dandole rilevanza giuridica. Si può parlare di famiglia di fatto con riferimento a persone dello stesso sesso che convivono? No. Una delle condizioni affinché si possa parlare, in Italia, di famiglia di fatto oltre alla mancanza di un matrimonio e alla coabitazione è proprio la diversità di sesso dei membri della coppia. "E il principio di uguaglianza?" replicherà qualcuno, "Pare passare in secondo piano" gli risponderà qualcun altro perché il nostro Stato non tiene conto di quanto affermato dal Parlamento europeo che, ribadendo il principio di non discriminazione, ha accettato la definizione "allargata" di famiglia.

Che cosa sono i Pacs?

La parola "Pacs" nasce in Francia, dopo anni di battaglie e polemiche, e definisce il 'patto civile di solidarietà' inteso come contratto tra due persone maggiorenni di sesso diverso o dello stesso sesso che vogliono organizzare la comunanza di vita. Un contratto che, analogamente al matrimonio, è registrato al Tribunale del luogo di residenza comune e suggella regole di convivenza per definirne una certa stabilità, anche al di fuori del matrimonio.

La legge che non c'è.

Purtroppo in Italia il patto civile di solidarietà non esiste e pertanto le unioni di fatto tra persone dello stesso sesso non possono avere tutela legale. Negli anni non sono mancate le formulazioni legislative volte ad introdurre in Italia i pacs ... proposte che non hanno mai trovato la loro cristallizzazione in una legge. Ciononostante è stata recentemente approvata dalla Camera una mozione con riferimento alla trascrizione, nelle anagrafi dei Comuni italiani, delle nozze gay celebrate all'estero. Un testo che trova il suo punto di forza "alla luce del quadro giurisprudenziale e della disomogenea interpretazione della normativa vigente in materia di registro dello stato civile, ad adottare le misure necessarie per garantire un eguale trattamento delle medesime situazioni su tutto il territorio nazionale". In poche parole chi si sposa all'estero può vedersi registrato il matrimonio nelle anagrafi italiane (forse).

Chi sarà chiamato a decidere sulla validità delle trascrizioni?

A questo proposito è recentemente intervenuto il TAR del Lazio stabilendo che l'annullamento delle trascrizioni nei registri comunali dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all'estero può essere disposto solo da un Tribunale civile e non dal Ministro dell'Interno o dal Prefetto. Piccole vittorie a colpi di sentenza dunque, ed un'unica incrollabile certezza: la battaglia in tema di riconoscimento della coppia omosessuale in Italia è ancora molto lunga”.

http://www.huffingtonpost.it/flavia-zarba/i-diritti-delle-famiglie-gay-riconosciuti-dal-parlamen-to-europeo-ma-in-italia-sara-una-storia-lunga_b_7563474.html

COSA MANCA ALLE RELIGIONI
PER ACCETTARE L'OMOSESSUALITÀ

La Repubblica 19/05/2015

Omosessualita21Secondo Repubblica “ANCHE se oggi il giudizio delle religioni sull'omosessualità è per lo più di condanna, qualcosa sta cambiando. È ormai citatissima la frase di papa Francesco del 28 luglio 2013: «Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?». Affermazione scioccante perché i Papi, compresi gli immediati predecessori di Francesco, hanno sempre formulato esplicite valutazioni sull'omosessualità, e sempre di condanna. Nel 2006 il Dalai Lama riaffermava la disapprovazione buddhista: «Una coppia gay è venuta a trovarmi cercando il mio appoggio e la mia benedizione: ho dovuto spiegare loro i nostri insegnamenti. Una donna mi ha presentato un'altra donna come sua moglie: sconcertante». Nel 2014 l'approccio è stato diverso: «Se due persone, una coppia, sentono veramente che quel modo è più pratico, più fonte di soddisfazione, e se entrambi sono pienamente d'accordo, allora va bene»...

“Oggi tutte le religioni presentano tale oscillazione, in esse si nota l'evoluzione prodotta dallo "spirito del mondo", per riprendere l'espressione con cui Hegel qualificava l'azione divina. È in atto nel mondo una complessiva riscrittura dei rapporti tra singolo e società: all'insegna del primato non più della società e delle sue tradizioni, ma del singolo e della sua realizzazione, un movimento che sta portando a valorizzare i soggetti tradizionalmente più emarginati, tra cui appunto gli omosessuali. Ne viene che oggi l'atteggiamento delle religioni sull'omosessualità presenta orientamenti molto diversi, dalla tradizionale e intransigente condanna alla più totale accoglienza. È vero tuttavia che le religioni abramitiche sono tradizionalmente più chiuse e che tra esse la posizione più rigida è quella dell'islam: ancora oggi nella gran parte del mondo musulmano l'omosessualità non è socialmente accettata e in alcuni paesi (Afghanistan, Arabia Saudita, Brunei, Iran, Mauritania, Nigeria, Sudan, Yemen) è persino punita con la pena di morte. Ciononostante in altri paesi a maggioranza musulmana non è più illegale, e in Albania, Libano e Turchia vi sono addirittura discussioni sulla legalizzazione dei matrimoni gay.

“All'interno dell'ebraismo gli ebrei ortodossi considerano l'omosessualità un peccato e tendono a escludere le persone con tale orientamento, gli ebrei conservatori accettano le persone ma rifiutano la pratica omosessuale, gli ebrei riformisti ritengono l'omosessualità accettabile in tutti i suoi aspetti tanto quanto l'eterosessualità. All'interno del cristianesimo si riproduce la medesima situazione, non solo a seconda delle diverse chiese, ma anche all'interno di una stessa chiesa. I luterani per esempio in Missouri dicono no all'ordinazione, alla benedizione delle coppie, ai matrimoni e persino all'accoglienza tra i fedeli dei gay, mentre in altri stati Usa e in Canada dicono sì su tutte e quattro le questioni. Si può comunque dire che il mondo protestante pentecostale (tra cui avventisti, assemblee di Dio, mormoni, testimoni di Geova) è generalmente contrario ai diritti gay, mentre il protestantesimo storico (tra cui luterani, riformati, anglicani, battisti, valdesi) è più favorevole.

La Chiesa cattolica riproduce la medesima dialettica, anche se sbilanciata a favore del no. La dottrina è giunta a dire sì all'accoglienza delle persone gay (cf. Catechismo, art. 2358) ma è ferma nel dire no alla benedizione della coppia e al matrimonio. Tale no si basa sul ritenere peccaminosa ogni forma di espressione omosessuale della sessualità: «Gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati» (art. 2357). Da qui una conseguenza implacabile: «Le persone omosessuali sono chiamate alla castità» (art. 2359). Più controversa è la posizione sull'ordinazione sacerdotale. In un documento del 2005 della Congregazione per l'Educazione cattolica sull'ammissione in seminario di omosessuali si legge: «La Chiesa, pur rispettando profondamente le persone in questione, non può ammettere al Seminario e agli Ordini sacri coloro che praticano l'omosessualità, presentano tendenze omosessuali profondamente radicate o sostengono la cosiddetta cultura gay. Le suddette persone si trovano, infatti, in una situazione che ostacola gravemente un corretto relazionarsi con uomini e donne». Ciò non impedisce tuttavia la presenza di omosessuali tra il clero cattolico e le comunità religiose maschili e femminili, con una percentuale difficilmente quantificabile ma certo non inferiore rispetto alla società, e da molti ritenuta doppia o ancora maggiore.

La maggioranza dei fedeli cattolici, soprattutto tra africani e asiatici, condivide l'intransigenza dottrinale, mentre a favore dei diritti gay vi sono specifici movimenti di fedeli omosessuali, non pochi teologi e religiosi, persino singoli vescovi, e qualche giorno fa la Conferenza episcopale tedesca e la Conferenza episcopale svizzera. Ha scritto quest'ultima: «La pretesa che le persone omosessuali vivano castamente viene respinta perché considerata ingiusta e inumana. La maggior parte dei fedeli considera legittimo il desiderio delle persone omosessuali di avere dei rapporti e delle relazioni di coppia e una grande maggioranza auspica che la Chiesa le riconosca, apprezzi e benedica".

In ambito cristiano gli argomenti contro l'amore omosessuale sono due: la Bibbia e la natura. Il primo si basa su alcuni testi biblici che condannano esplicitamente l'omosessualità, in particolare Levitico 18,22-23 e 1Corinzi 6,9-10. Il secondo dice che c'è un imprescindibile dato naturale che si impone alla coscienza al punto da diventare legge, legge naturale, il quale mostra che il maschio cerca la femmina e la femmina cerca il maschio, sicché ogni altra ricerca di affettività è da considerarsi innaturale, espressione o di una patologia o di una vera e propria perversione, cioè o malattia o peccato.Qual è la forza degli argomenti? L'argomento scritturistico è molto debole, non solo perché Gesù non ha detto una sola parola al riguardo, ma soprattutto perché nella Bibbia si trovano testi di ogni tipo, tra cui alcuni oggi avvertiti come eticamente insostenibili. I testi biblici che condannano le persone omosessuali io ritengo siano da collocare tra questi, accanto a quelli che incitano alla violenza o che sostengono la subordinazione della donna. E in quanto tali sono da superare.

Per quanto attiene all'argomento basato sulla natura, personalmente non ho dubbi sul fatto che la relazione fisiologicamente corretta sia la complementarità dei sessi maschile e femminile, vi è l'attestazione della natura al riguardo, tutti noi siamo venuti al mondo così. Neppure vi sono dubbi però che anche il fenomeno omosessualità in natura si dà e si è sempre dato. Occorre quindi tenere insieme i due dati: una fisiologia di fondo e una variante rispetto a essa. Come definire tale variante? Le interpretazioni tradizionali di malattia o peccato non sono più convincenti: l'omosessualità non è una malattia da cui si possa guarire, né è un peccato a cui si accondiscende deliberatamente.

“Come interpretare allora tale variante: è un handicap, una ricchezza, o semplicemente un'altra versione della normalità? Questo lo deve stabilire per se stesso ogni omosessuale. Quanto io posso affermare è che questo stato si impone al soggetto, non è oggetto di scelta, e quindi si tratta di un fenomeno naturale. E con ciò anche l'argomento contro l'amore omosessuale basato sulla natura viene a cadere.Gli argomenti a favore si concentrano in uno solo: il diritto alla piena integrazione sociale di ogni essere umano a prescindere dagli orientamenti sessuali, così come si prescinde da età, ricchezza, istruzione, religione, colore della pelle. Accettare una persona significa accettarla anche nel suo orientamento omosessuale. Non si può dire, come fa la dottrina cattolica attuale, di voler accettare le persone ma non il loro orientamento affettivo e sessuale, perché una persona è anche la sua affettività e la sua sessualità.

La maturità di una società si misura sulla possibilità data a ciascuno di realizzarsi integralmente in tutte le dimensioni della sua personalità. Io credo che anche la maturità di una comunità cristiana si misura sulla capacità di accoglienza di tutti i figli di Dio, così come sono venuti al mondo, nessuna dimensione esclusa.Questo è l'intervento che Vito Mancuso terrà oggi alle 1-0.30, nella Sala Zuccari del Senato della Repubblica, in occasione del convegno: «Diritti omosessuali, diversità come valore» . Inaugureranno i lavori il presidente del Senato, Pietro Grasso, e la Presidente della Camera, Laura Boldrini”.

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/05/19/cosa-manca-alle-religioni-per-accettare-lomosessualita31.html

La sottile sfumatura di Gesù per la
condanna degli omosessuali

di Sodoma e Gomorra

È interessante quanto ha scritto il teologo Vito Mancuso su La Repubblica poiché mostra lo stato di estrema confusione che regna nelle religioni, sia quelle abramitiche (che comprendono le varie chiese della cristianità e l’ebraismo) e nella conoscenza scritturistica, cioè la formazione sulla cultura biblica. Per quanto riguarda la Bibbia non c’è dubbio, come afferma Mancuso, che essa condanni esplicitamente l’omosessualità, sia nell’Antico Testamento che nel Nuovo Testamento. Tuttavia non è congrua la tesi sostenuta da Mancuso quando scrive:

L'argomento scritturistico è molto debole, non solo perché Gesù non ha detto una sola parola al riguardo, ma soprattutto perché nella Bibbia si trovano testi di ogni tipo, tra cui alcuni oggi avvertiti come eticamente insostenibili. I testi biblici che condannano le persone omosessuali io ritengo siano da collocare tra questi, accanto a quelli che incitano alla violenza o che sostengono la subordinazione della donna. E in quanto tali sono da superare”.

La sapienza di Gesù
che il
mondo non può afferrare

Omosessualita22
Quello che la propaganda omofila vuole insinuare a proposito dei vangeli non è sostenibile. Il fatto che Gesù non abbia nominato esplicitamente l’omosessualità, non è una prova che Cristo la potesse approvare. Sostenere il contrario è un clamoroso errore logico. Gesù ha condannato esplicitamente la fornicazione e l’adulterio.

Dove si trova, nei vangeli la condanna dell’omosessualità da parte di Gesù?

In maniera diretta,
tutte le volte che Egli cita l’esempio ammonitore dell’avverso giudizio di Dio su Sodoma come condanna esemplare del peccato; in maniera indiretta, in un passo nel quale elenca i vizi e peccati che portano gli uomini alla rovina e alla distruzione.

1. La distruzione di Sodoma e Gomorra è riportata tre volte da Gesù come esempio di punizione esemplare di chi si ostina nel peccato: Mt 10, 15; 11, 24; Lc 10, 12; 17, 29.

2. Veramente vi dico: Nel Giorno del Giudizio sarà più sopportabile per il paese di Sodoma e Gomorra che per quella città”. (Matteo 10:15) Qui Gesù si riferiva alle città di Israele che avrebbero mostrato indifferenza e noncuranza al messaggio proclamato pubblicamente e di casa in casa dai suoi dodici apostoli.

3. “Perciò vi dico: Nel Giorno del Giudizio sarà più sopportabile per il paese di Sodoma che per te”. (Matteo 11:24) Qui il riferimento a Sodoma è in relazione alle città nelle quali era stata fatta la maggioranza delle sue opere potenti, perché non si erano pentite: 21 “Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida! perché se le opere potenti che sono state fatte in voi fossero state fatte a Tiro e Sidone, da tempo si sarebbero pentite con sacco e cenere. 22 Perciò vi dico: Nel Giorno del Giudizio sarà più sopportabile per Tiro e Sidone che per voi. 23 E tu, Capernaum, sarai forse esaltata fino al cielo? Scenderai nell’Ades; perché se le opere potenti che sono state fatte in te fossero state fatte a Sodoma, sarebbe rimasta fino a questo giorno. 24 Perciò vi dico: Nel Giorno del Giudizio sarà più sopportabile per il paese di Sodoma che per te”.Matteo 11:20-24.

4. “Vi dico che in quel giorno sarà più sopportabile per Sodoma che per quella città”. (Luca 10:12) Qui il riferimento di Gesù a Sodoma è in relazione alle città che sarebbero state meta della predicazione di altri settanta suoi discepoli e che avrebbero rifiutato il loro messaggio

5. “Ma nel giorno in cui Lot uscì da Sodoma piovve dal cielo fuoco e zolfo e li distrusse tutti”. (Luca 17:29) Poi Gesù applicò il modello dell’avverso giudizio di Dio su Sodoma a tutti coloro che nel futuro giorno di giudizio, quando “il Figlio dell’uomo sarà rivelato”,sarebbero stati puniti da Dio per la loro indifferenza e noncuranza a decine e decine di anni di pubblica predicazione dei suoi discepoli durante il lungo arco di tempo del termine del sistema di cose. (Luca 17:30)

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Il diluvio dei giorni di Noè e la fine di Sodoma ai giorni di Lot sono stati dunque proposti più volte da Gesù quali esem­pi della giustizia divina, esempi classici nella cultura e nella mentalità ebraiche. Ciò significa che Gesù approvava pienamente quelle condanne e quei castighi di Dio. Pertanto Gesù riteneva giusto che l’umanità fosse punita per i suoi peccati nel modo che Dio ritenesse opportuno, a seconda della loro gravità. Riteneva quindi giusto che il peccato contro natura dei sodomiti fosse stato punito col fuoco e lo zolfo caduti subitaneamente dal cielo. Si noti la sfumatura quando Gesù ha ricordato che al tempo di Noè gli uomini, tra le altre cose, “si sposavano, le donne erano date in matrimonio” (Luca 17:27).

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Mentre al tempo di Lot, cioè a Sodoma e Gomorra, tra le loro molteplici attività mancava ovviamente quella di costruire famiglie, lo sposarsi e fare figli secondo natura, realtà dalle quali i sodomiti (omosessuali e lesbiche) si escludevano a priori, perché da loro detestate. Tenuto conto di ciò che dicono i sacri testi della Bibbia, come si può sostenere che Gesù non ha mai parlato dell’omosessualità e quindi non l’ha mai condannata? Nella più perfetta tradizione ebraica, ha portato o no più volte a monito, approvan­dola, la condanna di Sodoma quale esempio di condanna divina esemplare dei peccati gravi e ostinati di un’intera comunità? E ciò non basta a dimostrare che Egli ha condannato l’omosessualità e la conseguente falsità radicale della tesi degli omofili? Che altro doveva dire? Aveva forse bisogno di fare tanti discorsi per condannare un peccato come quello? Invece di cercare di falsare il senso autentico delle Sacre Scritture, i propagandisti e sostenitori a vario livello della presente, terrificante deriva omosessualista (attivi purtroppo anche nelle religioni della cristianità), non farebbero meglio a meditare le parole stesse di Gesù sul giusto castigo di Sodoma?

 

Sembrava ai depravati che tutto dovesse continuare in eterno come prima, immersi nel benessere, nelle loro intense attività e nei loro vizi, ma improvvisamente un giorno, il giorno in cui Lot uscì da Sodoma, Dio fece piovere fuoco e zolfo dal cielo e fece perire tutti”. A Sodoma e Gomorra non si è salvato nessuno e il luogo, inizialmente fertilissimo, è da allora un tetro e spettrale deserto di sale, acqua salmastra e bitume. Se si continuerà ad offendere gravemente Dio, come a Sodoma, andrà a finire anche per noi come a Sodoma, quale che sia la forma specifica del castigo riservato per i malvagi.

Omosessualita = Fornicazione (pornèia)

Inoltre l’omosessualità deve ritenersi inclusa da Gesù nella condanna di tutte le “fornicazioni”. Il termine greco originale tradotto fornicazione (pornèia) ha un ampio significato. Indica ogni forma di rapporto sessuale al di fuori del matrimonio e si riferisce all’uso errato degli organi sessuali. Pertanto la fornicazione comprende non solo i rapporti sessuali eterosessuali ma anche quelli omosessuali, ed anche atti sessuali come masturbare un’altra persona, sesso orale e anale sia in un contesto eterosessuale che omosessuale. Criticando il legalismo dei farisei e la loro mania con le purificazioni rituali, Gesù disse ai suoi discepoli, che ancora non avevano afferrato adeguatamente il concetto:

1. “Non capite che tutto ciò che entra nella bocca passa per gli intestini e va a finire nella fogna? 18 Comunque, le cose che escono dalla bocca vengono dal cuore, e queste cose contaminano l’uomo. 19 Per esempio, dal cuore vengono malvagi ragionamenti, assassinii, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, bestemmie. 20 Queste sono le cose che contaminano l’uomo; ma il prendere un pasto senza lavarsi le mani non contamina l’uomo”.Matteo 15:17-20.

Egli distingue nettamente tra adultèri (adulteria, moichetai) e fornicazioni (fornicationes, porneiai). L’adulterio è l’infedeltà coniugale. E le fornicazioni? Evidentemente, tutti i rapporti sessuali di persone non sposate. E quindi tutte le violazioni della legge di Dio secondo natura e contro natura che siano. Gesù condannò implicitamente l’omosessualità anche nell’occasione in cui i farisei gli posero un quesito che aveva a che fare con la concessione del divorzio. In questo contesto Gesù ribadì la formula matrimoniale sancita in origine da Dio, cioè l’unione di un uomo con una donna:

2. “Rispondendo, egli disse: “Non avete letto che colui che li creò dal principio li fece maschio e femmina 5 e disse: ‘Per questo motivo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola carne’? 6 Così che non sono più due, ma una sola carne. Perciò, quello che Dio ha aggiogato insieme l’uomo non lo separi”.Matteo 19:4-6.

Gesù disse che con il matrimonio Dio aveva legalmente unito o aggiogato insieme un maschio (uomo) con una femmina (donna). Per completare la documentazione possiamo ricordare che Sodoma e Gomorra sono rammentate anche nella seconda lettera di Pietro e nella lettera di Giuda, come si legge:

3. [Dio] non si trattenne dal punire il mondo antico, ma conservò Noè, predicatore di giustizia, con sette altri quando portò il diluvio su un mondo di empi; 6 e riducendo le città di Sodoma e Gomorra in cenere le condannò, ponendo per gli empi un modello di cose avvenire; 7 e liberò il giusto Lot, che era grandemente afflitto dalla condotta dissoluta delle persone che sfidavano la legge — 8 poiché quel giusto, a causa di ciò che vedeva e udiva mentre di-morava fra loro, si tormentava di giorno in giorno l’anima giusta a causa delle loro opere illegali”. 2 Pietro 2:5-8.

4. “Così anche Sodoma e Gomorra e le città vicine, dopo avere nella stessa maniera dei suddetti commesso fornicazione in eccesso ed essere andate dietro alla carne per uso non naturale, [ci] son poste davanti come esempio [ammonitore], subendo la punizione giudiziaria del fuoco eterno”. Giuda 7.

Sulla presunta omosessualità animale
Una dichiarazione dell’etologo
Danilo Mainardi

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“Il noto conduttore televisivo Cecchi Paone ha sostenuto, in un recente dibattito televisivo sull’omosessualità, che essa sia un fatto assolutamente naturale, arrivando perfino ad affermare ch’essa esista anche fra gli animali. Si tratta di una credenza popolare assai diffusa ma assolutamente falsa, originata forse dall’osservazione di animali domestici che cavalcano altri dello stesso sesso: cani maschi che saltano sopra altri cani maschi e montoni sopra altri montoni compiendo atti apparentemente copulativi. Siccome tale credenza può indurre facilmente a sbrigative conclusioni tendenti ad accreditare l’omosessualità umana non come una devianza biologica ma come una possibile, naturale variazione entro la normalità, è bene chiarire alcuni fatti da un punto di vista prettamente laico e scientifico prescindendo da estranee considerazioni etico-religiose o altre implicazioni sociali che non interessano il biologo.

 

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“Contrariamente a quanto si dice, l’omosessualità non esiste nel regno animale; il motivo, assolutamente ovvio, è che l’evoluzione non può premiare una devianza se essa non dà luogo a discendenza. Dal tempo di Darwin ad oggi è infatti noto che l’evoluzione procede selezionando e premiando gli individui più adatti proprio concedendogli la possibilità di riprodursi e di trasmettere i propri geni; tutti gli altri vengono inesorabilmente estromessi dal gioco come perdenti e condannati all’estinzione. Questo sarebbe già un argomento sufficiente a far considerare l’omosessualità come una devianza, quindi una patologia, liberando il campo dalle sciocchezze messe in giro dagli ambienti gay; cos’è infatti una patologia, se non una deviazione che priva l’individuo di qualche funzione fisiologica? e un individuo privo di qualche funzione fisiologica non si dice forse malato?

“Ma analizziamo più da vicino quei sedicenti atti copulativi che si osservano in molte specie di mammiferi. E’ vero che è molto comune vedere un animale, maschio o femmina, “cavalcare” un altro dello stesso sesso più giovane o più debole, ma in realtà non si tratta di veri atti sessuali, bensì di atti simbolici con cui l’animale dominante ribadisce la propria autorità sul più debole; nel caso dei maschi infatti non si ha né penetrazione né eiaculazione. Che questo tipo di atti siano soltanto simbolici è dimostrato dal fatto che tutti, proprio tutti questi individui, maschi o femmine, mostrano altrimenti una corretta sessualità, ed anche questo è un dato inoppugnabile che da solo vieterebbe qualsivoglia parallelo con l’omosessualità umana, la quale invece è generalmente irreversibile.

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“Come ha dimostrato il fondatore dell’Etologia K. Lorenz, il comportamento animale è costituito da un certo numero di moduli autonomi uguali nei due sessi, ma indipendenti l’uno dall’altro e perfino dalla stessa funzione cui sembrerebbero essere destinati naturalmente; moduli comportamentali che l’animale deve tenere costantemente “in esercizio” anche quando essi non servono, pena la loro atrofizzazione. Alcuni di essi cadono comunemente anche sotto gli occhi del profano: uno è ad esempio quello che spinge il gatto a stare immobile alla posta pronto ad acchiappare il topo, un altro è quello che poi lo induce a catturarlo anche se non ha fame, un altro ancora quello che gli fa ghermire la preda ormai morta dopo averla gettata in aria, fingendo che sia ancora viva, appunto per esercitare il modulo del ghermire; ma tutti questi moduli, che allo stato di riposo possono essere esercitati separatamente e alla rinfusa, si coordinano subito in una sequenza logica al momento del bisogno, quando cioè scatta nel gatto la volontà di sfamarsi

 

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A questa grande famiglia di moduli comportamentali appartiene anche l’atto copulativo del “cavalcare”. Ogni proprietario di cane conosce anche troppo bene gli atti copulativi che spesso il suo o anche la sua beniamina compiono su cani dello stesso sesso, ma anche quelli più imbarazzanti che maschi e femmine compiono abbrancandosi alle gambe delle persone, ove nessuno vorrà affermare che le gambe costituiscano oggetti sessuali; quest’ultimo caso è dunque la dimostrazione più schiacciante che il modulo viene esercitato indipendentemente dalla funzione. Tali atti sono molto diffusi anche nei greggi di pecore, soprattutto fra gli agnelli, che col gioco devono esercitarli in vista della funzione che un giorno dovranno espletare da adulti, ma mai nessun pastore si è sognato di considerarli espressioni di omosessualità, dato che al di fuori di quei giochi tutti manifestano una sessualità normale. Senza volere abbiamo toccato l’interessante tema del gioco, che per i giovani individui è l’esercizio di tutti i moduli comportamentali che serviranno in seguito, da adulti, ad assicurar loro una normale esistenza.

“Dopo queste considerazioni, è inevitabile un cenno alla vera omosessualità, una devianza dalla norma biologica che si riscontra solo fra gli umani. Un’antiquata sentenza dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che essa non è una malattia, mentre si accetta che lo sia l’impotenza; ma se nessuno può negare che siano ambedue devianze dalla norma biologica, come mai l’ipocrisia corrente vuole che non sia “politically correct” chiamare “patologia” anche l’omosessualità? Nessuno vuole incriminarla, tuttavia sarebbe onesto consentire di denominarla per quello che è: una devianza, quanto basta cioè a non fare confusioni nocive fra le istituzioni sociali e ad evitare che dalle giovani menti siano idolatrati modelli diffusi dai media come esempi da imitare, ma di cui non è scientificamente giustificato andar fieri”.

http://www.literary.it/dati/literary/s/scarselli/sulla_presunta_omosess.html

 

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È significativo che Danilo Mainardi abbia osservato che “esiste una sessualità (o presunta tale) non riproduttiva, che può essere selezionata a favore perché svolge altre funzioni utili alla sopravvivenza”.Questa fatto sostiene un altro fatto, cioè che non esiste vera omosessualità fra gli animali, poiché l’utilizzo dei moduli sessuali simbolici che in certe circostanze possono osservarsi non è provocato dall’istinto sessuale, quindi non è congruo vederlo come una forma alternativa di quest’ultimo, contrariamente a ciò che in genere si crede per gli esseri umani. Questo significa che coloro che presentano certe documentazioni fotografiche di presunta omosessualità animale, non possono usare tale documentazione come se si trattasse di una prova scientifica dell’esistenza di omosessualità animale. Infatti quelle foto non dicono per quali vere intenzioni e veri motivi gli animali ritratti usino dei moduli copulatori. I moduli, come anche quelli copulatori, sono visibilmente multiuso ed esistono uguali sia nel maschio che nella femmina. Pertanto, come non si può definire omosessuale una cagna che cavalca con movenze copulatorie la gamba di un persona, altrettanto si può dire di un leone o di una scimmia.

È solo il fine riproduttivo, che può giustificare la parola SESSO, e non è possibile sostenere come dei giochini volti solo a fare amicizia, o a ribadire la propria dominanza in una comunità, o comunque ad altro fine, possano essere presi ad esempio per dimostrare che l'omosessualità umana ha dei riferimenti in natura. La sola osservazione di un animale che sembra mettere in atto moduli destinati anche alla riproduzione non può autorizzare nessuno a chiamarli atti omosessuali. In definitiva, i tentativi di voler dimostrare l’esistenza dell’omosessualità nel mondo animale possono essere considerati un notevole esempio di falso ideologico. Gli omosessuali irriducibili da tempo spacciano la loro anormalità come un fatto assolutamente naturale, esistente anche in natura, ma evidentemente non si intendono di etologia animale e desiderano soltanto trovare evidenze in natura per sconfessare l’innaturalità dell’omosessualità. Il loro modo di ragionare risulta pertanto contaminato da un grande vizio logico, mostrandosi incompetenti nel campo dell’etologia che cercano invece di manovrare sulla base delle loro tesi preconcette.

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Anche l’etologo dell’Istituto superiore di Sanità Enrico Alleva si mostra cauto nel riferire casi di omosessualità nel mondo animale ed afferma:

“Gli atti omosessuali possono avere semplici ragioni. O per stress dell'animale, come possono testimoniare i proprietari di cani o gli allevatori di bovini, o per ragioni contingenti di convivenza forzata, come in zoo o allevamenti. In questi casi infatti, quando arriva la stagione degli amori, le specie sono sottoposte a una tempesta ormonale. E se non trovano un esemplare del sesso opposto vige la regola del chi c'è c'è".

Secondo l’etologo Enrico Alleva tutte queste osservazioni sull’omosessualità animale hanno un senso solo se inquadrate nella giusta prospettiva, come afferma:

"Gli animali sono una cosa, l'uomo un'altra e quindi bisognerebbe evitare letture antropomorfe della natura. Quello che voglio dire è che se nella testa dello scienziato c'è già una tesi precostituita da voler dimostrare, allora si interpreteranno i comportamenti animali nel senso di una prova delle basi na turali di un comportamento invece prettamente umano. Personalmente credo che certe preferenze, come quella della scelta del partner, siano mediate più da aspetti culturali e sociali che da quelli biologici".

 

È pertanto inutile e fuorviante cercare studi sulla presunta omosessualità degli animali per il fatto che si tratta solo di osservazioni ed interpretazioni di persone che sono omosessuali o a favore degli omosessuali e non di tutti. Chi mantiene un corretto e sano modi di ragionare è in grado di capire che questi atti osservati nel mondo animale hanno un significato diverso rispetto all'omosessualità umana. Si tratta infatti di gioco in fase di crescita, dominanza, simulazione di un atto o semplicemente ormoni ed impellenza di accoppiarsi. Occorre notare che un maschio nella specie animale non rifiuterà mai una femmina e una femmina non rifiuterà mai un maschio per preferire una femmina.

È opportuno anche osservare che si parla solo della cosiddetta cavalcata e non si parla di femmine di animali che copulano tra loro. Pertanto è più corretto parlare di moduli comportamentali, forse dovuti a semplice confusione momentanea. Se anche esistesse un solo animale veramente omosessuale al punto di preferire un animale del suo stesso sesso per accoppiarsi, sarebbe comunque qualcosa di anomalo e di innaturale."

La confusione che fanno molti
fra uomo e animale 

Un errore, nel quale s’incorre spesso, sta nel ritenere di poter confrontare il comportamento umano con quello puramente animale, come se si trattasse di realtà omogenee. Per esempio, se fra gli animali si verificano atti d’inaudita ferocia, come l’uccisione dei propri piccoli, degl’individui più deboli o del partner dopo l’accoppiamento, ciò non significa che gli uomini debbano regolare la propria vita con le stesse modalità degli esseri viventi non dotati di autocoscienza e di ragione. Le leggi con cui vanno regolati i comportamenti umani sono di natura diversa e vanno cercate là dove Dio le ha scritte, cioè nella natura umana.

Persino gli atti di tipo omosessuale che, in casi particolari, possono verificarsi fra gli animali sono da interpretare. Ad esempio, nelle specie che hanno uno scarso dimorfismo sessuale — cioè all’interno delle quali esistono sì due tipi differenti per morfologia, fisiologia o comportamento, ma questa differenza è ridotta — esiste l’incapacità di riconoscere il sesso del partner e questo induce ad approcci e a corteggiamenti di tipo omosessuale e porta i maschi a montare altri individui dello stesso sesso con manifeste intenzioni copulatorie. (Cfr. Francesco Le Moli, voce Omosessualità, in Danilo Mainardi, Dizionario di etologia, Einaudi, Torino 1992, pp. 528-530).

In molti uccelli e pesci, specie che non hanno grandi differenze fra i due sessi, l’essere dominante — dice il medico austriaco Konrad Zacharias Lorenz (1903-1989), fondatore dell’etologia, la disciplina biologica che studia le abitudini e i costumi degli animali e l’adattamento delle piante all’ambiente — reprime, fino al limite della soppressione, la sessualità femminile e l’essere dominato reprime la sessualità maschile: non bisogna dimenticare che per gli animali l’essenza della femminilità consiste nell’essere sottomesso, cioè "messo sotto" in senso propriamente fisico. (Cfr. Konrad Lorenz, Lorenz allo specchio. Autoritratto inedito del padre dell'etologia, con introduzione di Richard I. Evans, trad. it., con presentazione di Vittorio Somenzi, Armando, Roma 1989, pp. 61-62).

Molti pesci — per esempio i labridi della specie Thalassoma bifasciatum — iniziano la vita come femmine e costituiscono banchi di sole femmine, guidati da un maschio. Se il maschio viene tolto dal gruppo, la femmina più robusta cambia colore e si trasforma in un maschio, che domina il gruppo ed è capace di fecondare. Fra i pesci pagliaccio — Amphiprion — una coppia dominante inibisce la crescita degli altri membri. Se viene tolta la femmina, il maschio suo compagno si trasforma in femmina e dal gruppo d’individui indifferenziati un pesce si sviluppa in maschio. (Cfr. Irenäus Eibl-Eibesfeldt, I fondamenti dell'etologia. Il comportamento degli animali e dell'uomo, trad. it., nuova ed. ampliata, Adelphi, Milano 1995, p. 614).

Anche l’etologo austriaco Irenäus Eibl-Eibesfeldt spiega che nei mammiferi, animali che presentano un elevato grado di specializzazione e di dimorfismo sessuale, l’atto di montare un individuo dello stesso sesso ha il significato di una minaccia d’aggressione o vuol essere un’affermazione di superiorità di rango. Fra i macachi, per esempio, tale azione ha anche il significato di accettazione di un ordine all’interno del gruppo, che serve a rafforzarne i vincoli. Il macaco superiore di rango è in genere il primo a montare, ma spesso anche gl’individui di rango inferiore lo montano a loro volta: lo zoologo statunitense Carl Buckingham Koford (1915-1979) paragona queste manifestazioni al saluto militare. (Cfr. I. Eibl-Eibesfeldt, I fondamenti dell'etologia, il comportamento degli animali e dell'uomo, cit., p. 247; e, Amore e odio. Per una storia naturale dei comportamenti elementari, trad. it., Adelphi, Milano 1996, p. 46.).

La zoologa Isabella Lattes Coifmann spiega che, quando due babbuini maschi s’incontrano, si salutano voltando il posteriore al compagno: si tratta di un’offerta sessuale di tipo femminile con funzione di acquietare l’altro, d’ingraziarselo e di assicurarsi la sua protezione in caso di necessità. (Cfr. Isabella Lattes Coifmann, L'amore? Gli animali lo fanno così, Rizzoli, Milano 1995, p. 8; e I. Eibl-Eibesfeldt, I fondamenti dell'etologia, il comportamento degli animali e dell'uomo, cit., pp. 242-243).

La stessa zoologa riferisce che i bonobo — detti anche scimpanzé nani — praticano accoppiamenti normali, incestuosi e omosessuali in tutte le circostanze della vita. Queste manifestazioni sono continue, ma rappresentano una strategia per bloccare l’aggressività altrui, per allentare le tensioni che si producono nel gruppo e per mantenere la coesione: infatti, i maschi giungono all’eiaculazione solo se hanno per partner una femmina sessualmente matura. (Cfr. Isabella Lattes Coifmann, L'amore? Gli animali lo fanno così, Rizzoli, Milano 1995, p. 236).

Il comportamento sessuale animale è determinato anche dalle fasi dell’imprinting, cioè della formazione comportamentale, e le esperienze dell’imprinting possono essere "errate": per esempio, alcuni uccelli, allevati fin da piccoli da esseri umani, tentano l’accoppiamento con essi anche a dispetto d’intervenute convivenze con congeneri. [dello stesso genere] (Cfr. I. Eibl-Eibesfeldt, Amore e odio. Per una storia naturale dei comportamenti elementari, pp. 43 e 123 in nota).

Inoltre, non bisogna dimenticare che certi meccanismi comportamentali animali non sono sempre finalizzati alla sopravvivenza dell’individuo o della specie, ma possono manifestare patologie e devianze da eccesso o da carenza di funzione, le quali portano anche a squilibri distruttivi. (Cfr. K. Lorenz, L'ostilità tra generazioni e le sue probabili cause etologiche, pp. 175-212; e I. Eibl-Eibesfeldt, Amore e odio. Per una storia naturale dei comportamenti elementari, pp. 183-184).

In conclusione, possiamo affermare che è assurdo e patetico andare a cercare queste sciocchezze per sostenere la causa dell’omosessualità. La terapia riparativa proposta dallo psicologo Joseph Nicolosi, presidente della National Association for Research and Therapy of Homosexuality (Narth), considera l’omosessualità una vera e propria devianza dovuta a trascorsi famigliari e di relazione problematici. “Le ricerche scientifiche dimostrano che l'omosessualità non è congenita ma un comportamento acquisito che ha le sue radici già nella primissima infanzia. Essa diventa una vera e propria dipendenza che rende sempre più sfrenati e disinibiti.” (Omosessualità - alla ricerca disperata di amore, Schwengeler).

Le Conseguenze
di questa confusione mentale

Che l’omosessualità sia una deviazione innaturale è facilmente deducibile anche da diverse constatazioni.

1. L’omosessualità non può essere praticata anche in età avanzata, come lo è invece la vita sessuale matrimoniale.
2. Proprio il rapporto anale, comune tra gli omosessuali, è responsabile di molte malattie, perché rappresenta un carico eccessivo per il corpo.
3. L'omosessualità maschile distrugge (anche senza AIDS) il sistema immunitario dell'uomo.
4. La durata media della vita degli omosessuali è di 25-30 anni inferiore di quella degli eterosessuali.
5. Il 66% dei malati di AIDS ha contratto la malattia a causa di contatti omosessuali, il 15% a causa di abuso di droga, il 10% a causa di contatti eterosessuali, l'8% è stato contagiato all'estero in zone colpite da epidemie e meno dell'1% nel grembo materno.
6. Che l’omosessualità sia una deviazione innaturale risulta anche se viene contrapposta alla fedeltà. La coppia omosessuale McWhirter e Mattison, nonostante il suo ampio studio scientifico, non è riuscito a trovare negli Stati Uniti alcuna coppia omosessuale che fosse rimasta fedele per più di 5 anni.
7. Gli omosessuali hanno in media da 46 a 106 partner in un anno e nel corso della loro vita, una media di circa 300-500 in totale. (Omosessualità - alla ricerca disperata di amore, Schwengeler).

Lo sviluppo dell'omosessualità

Secondo Joseph Nicolosi l'omosessualità è più un problema di identità che un problema di sessualità. La pratica sessuale è solo la manifestazione di una condizione psicologica, nella quale il punto centrale è costituito dalla identità sessuale, cioè da quanto una persona si senta uomo o donna. Nel bambino maschio, lo sviluppo dell'omosessualità si svolge in diversi stadi. Fra i due anni e mezzo e i tre anni d'età, il bambino comincia ad accorgersi che il mondo intorno a lui è diviso in maschile e femminile. È a quell'età che il bambino scopre la sua identità sessuale. Deve in pratica decidere di quale gruppo far parte.

In un primo momento sia i bambini che le bambine si identificano con la madre. Il bambino si trova di fronte all'ulteriore sfida di staccarsi dalla madre per identificarsi con il padre. Si tratta di un'impresa faticosa per lui e perché il passo gli riesca, suo padre e sua madre devono collaborare. Se il padre reagisce con un comportamento caloroso, affettuoso e aperto, e la madre lascia andare il bambino, a quest'ultimo il passaggio non pesa e gli è possibile accettare la propria identità maschile. Il fondamento dell'identificazione con il padre e con la propria virilità viene posto se il padre è aperto nei confronti di suo figlio, lo incoraggia e lo conferma. Se però egli è freddo, poco interessato e distaccato, lo critica costantemente o si limita a punirlo soltanto, ben presto il bambino non si rivolgerà più al padre e non lo cercherà. Quel rifiuto sperimentato avrà lasciato una ferita narcisista.

Il bambino si distacca così dal padre e quindi anche dalla virilità e si rivolge di nuovo verso la madre. Tale “distacco interiore” o “distacco difensivo” è un meccanismo di protezione riscontrabile frequentemente nei bambini piccoli. Il bambino opera una chiusura emozionale per evitare il dolore causatogli dal comportamento dei genitori.

Dal momento che le bambine non devono attraversare tale fase, è certamente questo uno dei motivi per cui l'omosessualità maschile è più diffusa di quella femminile. Infatti è molto più difficile diventare un uomo che una donna. L'uomo di orientamento omosessuale è dunque un bambino ferito nelle sue prime relazioni maschili. Il padre era assente o il rapporto con lui non ha avuto un buon esito. Il padre non era emotivamente accessibile per il bambino. Il bambino rimane allora nel mondo della madre. Il bambino di orientamento omosessuale trasferisce tale atteggiamento anche su altri uomini. Sebbene, in seguito, erotizzi i suoi rapporti con gli uomini, è però incapace di stabilire con loro un vero legame emotivo. Noi erotizziamo e sessualizziamo non ciò con cui ci identifichiamo, bensì ciò che ci manca e ci è estraneo. Non ci innamoriamo di ciò che ci è noto, ma di ciò che è diverso da noi. Egli si sente attratto sessualmente, ma non è capace di instaurare un legame sentimentale con l'altro uomo.

La verità è che siamo tutti eterosessuali. Nessuno nasce omosessuale, gli omosessuali non esistono. Non c'è alcuna prova che una persona nasca omosessuale. In realtà, ha sperimentato solo l'attrazione del sé idealizzato. L'uomo di orientamento omosessuale deve perdonare suo padre, rinunciare a muovergli delle accuse e anche staccarsi dal dolore che lo ha tenuto prigioniero per tanti anni. L'omosessualità non è altro che un disturbo dello sviluppo emotivo, che ha a che vedere con il desiderio di una maggiore virilità. L'omosessualità non è innata, ma creata. Non il grembo materno, ma la famiglia – secondo la formulazione di Irving Bieber – è “l'architetto dell'omosessualità”. [Fonte: Omosessualità - alla ricerca disperata di amore, Schwengeler].

Dal 1914 viviamo nei
GIORNI DEL FIGLIO DELL’UOMO
Finalmente parte della società umana
sarebbe vissuta
COME AI GIORNI DI LOT

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Dall’esame dei summenzionati documenti si evince lo stato di completa confusione ideologica e mentale in cui versa la società umana, dove la totale mancanza di valori e princìpi morali assoluti genera una pluralità di opinioni in disaccordo fra loro. Come aveva riconosciuto Giovanni Papini, studioso di filosofia e di religione e sempre insoddisfatto della varie filosofie poiché vi cercava il segreto per diventare giudice sicuro del bene e del male, una sorta di demiurgo o di uomo-dio: “La nostra epoca ha degli idoli venerati: Moloch, Mammona, Priapo. Bisogna aggiungervi Belfagor, il demone della confusione mentale”. La confusione mentale e morale dei nostri giorni ha fatto esplodere il fenomeno dell’omosessualità ormai giunto a dimensioni virali, che ha reso le persone sempre più incapaci di stabilire la loro vera identità sessuale.

Lo scrittore Giovanni Papini è stato uno dei tanti intellettuali che ha vissuto in prima persona il disagio prodotto dall’insoddisfazione profonda della sapienza umana.

 

Ma per molti risulta improbo staccarsi dall’iperuranio mondano per ricercare i valori assoluti propri della cultura biblica. Cosa impedisce a questa generazione di volgersi al vero Dio per farsi da Lui istruire e ammaestrare? In una parola, l’ORGOGLIO. A nulla possono servire le nuove strategie populistiche adottate dalla Chiesa Cattolica per bocca del suo papale portavoce Bergoglio e mirate solo all’obiettivo di recuperare il consenso di milioni di persone che, deluse dalla Tradizione, hanno scelto le nuove frontiere dell’apateismo, dell’ateismo, dell’agnosticismo e della religione à la carte. Risultano straordinariamente attuali e vere le parole ispirate da Dio riportate nella lettera scritta dall’apostolo Paolo e rivolta ai cristiani dell’antica Efeso:

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“Questo, perciò, dico e testimonio nel Signore, che voi non continuiate più a camminare come camminano anche le nazioni nella futilità della loro mente, 18 mentre sono mentalmente nelle tenebre, ed esclusi dalla vita che appartiene a Dio, a causa dell’ignoranza che è in loro, a causa dell’insensibilità del loro cuore. 19 Avendo superato ogni senso morale, si sono dati alla condotta dissoluta per operare impurità di ogni sorta con avidità.

20 Ma voi non avete imparato che il Cristo sia così, 21 se, in realtà, lo udiste e foste mediante lui ammaestrati, secondo la verità che è in Gesù, 22 a togliervi la vecchia personalità che si conforma alla vostra condotta di un tempo e che è corrotta secondo i suoi desideri ingannatori; 23 e ad essere rinnovati nella forza che fa operare la vostra mente, 24 e a rivestire la nuova personalità che fu creata secondo la volontà di Dio in vera giustizia e lealtà”.Efesini 4:17-24.

CONFUSIONE MENTALE,
ERRORE MORALE,

SAPIENZA CELESTE

Cosa scegli?- Dove si trova?

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Quanti fra voi lettori saranno disposti ad abbandonare la confusione mentale e l’errore morale che dilagano nel mondo governato da Satana il Diavolo prima che si scateni il giudizio di Dio su questo mondo, per ricercare finalmente la SAPIENZA di Dio? Anche se vi dichiarate credenti, siete disposti a cercare Dio per riconciliarvi con Lui prima che sia troppo tardi? La risposta ai vostri dubbi e alla vostra mancanza di vera fede in Dio la potete trovare nel libro biblico di Giobbe, dove da secoli si legge:

Ma la sapienza, dove si può trovare, E dov’è, ora, il luogo dell’intendimento? 13 L’uomo mortale non ne ha conosciuto la valutazione, Ed essa non si trova nel paese dei viventi. 14 Le acque dell’abisso stesso hanno detto: ‘Non è in me!’ Anche il mare ha detto: ‘Non è con me!’ 15 Non si può dare in cambio d’essa oro puro, E l’argento non si può pesare come suo prezzo. 16 Non si può pagare con l’oro di Ofir, Con la rara pietra d’onice e con lo zaffiro. 17 Non si possono paragonare con essa l’oro e il vetro, Né in cambio d’essa [si può dare] alcun vaso d’oro raffinato. 18 Corallo e cristallo di rocca stessi non saranno menzionati, Ma una borsa di sapienza vale più di [una piena di] perle. 19 Il topazio di Cus non si può paragonare con essa; Non si può pagare nemmeno con oro nella sua purezza. 20 Ma la sapienza stessa, da dove viene, E dov’è, ora, il luogo dell’intendimento? 21 È stata nascosta anche agli occhi di ogni vivente, Ed è stata occultata alle creature volatili dei cieli. 22 La distruzione e la morte stesse hanno detto: ‘Ne abbiamo udito la notizia con i nostri propri orecchi’. 23 Dio è Colui che ne ha compreso la via, Ed egli stesso ne ha conosciuto il luogo, 24 Poiché egli stesso guarda le medesime estremità della terra; Egli vede sotto tutti i cieli, 25 Per fare un peso al vento, Mentre ha ripartito le acque stesse mediante una misura; 26 Quando fece un regolamento per la pioggia, E una via per la tonante nuvola di tempesta, 27 Fu allora che vide [la sapienza] e la dichiarava; La preparò e anche la investigò completamente. 28 E diceva all’uomo: ‘Ecco, il timore di YHWH, questo è sapienza, E ritrarsi dal male è intendimento’”.Giobbe 28;12-28.

 

Secondo alcune stime,
entro il 2040
, almeno il 40%
della popolazione mondiale
sarà omosessuale

 

Alla ricerca della vera sapienza

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La vera SAPIENZA, la sapienza di Dio, è presentata nella Bibbia come un tesoro nascosto, ma non inaccessibile, affinché l’uomo possa trovarla e trarne immenso beneficio. Siamo arrivati alla conclusione e, se abbiamo intendimento di quello che abbiamo letto, siamo stati in grado di capire che, nonostante la volontà di molti uomini e donne (stando alle più autorevoli proiezioni demografiche,entro il 2040 almeno il 40% della popolazione mondiale sarà omosessuale. In Italia al momento questa percentuale si attesta al 15%) di rivendicare l’abolizione del gender o genere e reclamare i lodo diritti di sposarsi, adottare figli e ricorrere alla fecondazione assistita, l’Iddio del cielo frustrerà fra breve tutti questi loro intenti che Lui, in qualità di Creatore del genere umano, considera contro natura e assolutamente inammissibili. Come abbiamo anche visto, Gesù non solo ha confermato il fatto storico relativo alla distruzione di Sodoma e Gomorra insieme a tutti i loro abitanti pervertiti, ma lo ha anche presentato come un modello di un prossimo giudizio di Dio su questa società mondiale che rifiuta categoricamente l’etica di Dio. Per ora, prima che si scateni il prossimo giorno di giudizio, valgono le parole profetiche che YHWH ha ispirato a scrivere ai suoi antichi profeti:

1.“Come io vivo”, è l’espressione del Sovrano Signore YHWH, “non provo diletto nella morte del malvagio, ma in quanto qualcuno malvagio si ritrae dalla sua via ed effettivamente continua a vivere. Volgetevi, volgetevi dalle vostre cattive vie, poiché per quale ragione dovreste morire …?”. Ezechiele 33:11.

2.“Ma al malvagio Dio dovrà dire: “Che diritto hai di enumerare i miei regolamenti, E di portare il mio patto nella bocca? 17 Ebbene, tu, tu hai odiato la disciplina, E continui a gettarti le mie parole dietro di te. 18 Ogni qualvolta vedesti un ladro, perfino te ne compiacesti; E la tua parte era con gli adulteri. 19 Hai lasciato sciolta la tua bocca a ciò che è male, E la tua lingua tieni attaccata all’inganno. 20 Siedi [e] parli contro il tuo proprio fratello, Contro il figlio di tua madre palesi una mancanza. 21 Hai fatto queste cose, e io tacevo. Immaginavi che io sarei positivamente divenuto come te. Ti riprenderò, e certamente disporrò le cose davanti ai tuoi occhi. 22 Comprendete questo, suvvia, voi che dimenticate Dio, Affinché io non [vi] sbrani senza che ci sia alcun liberatore. 23 Chi offre rendimento di grazie come suo sacrificio è colui che mi glorifica; E in quanto a chi osserva una via stabilita, Gli farò certamente vedere la salvezza da Dio”. Salmo 50:16-23.

3.Prima che [lo] statuto partorisca [alcuna cosa], [prima che il] giorno sia passato proprio come la pula, prima che venga su di voi l’ardente ira di YHWH, prima che venga su di voi il giorno dell’ira di YHWH, 3 cercate YHWH, voi tutti mansueti della terra, che avete praticato la Sua propria decisione giudiziaria. Cercate la giustizia [che ci insegna Dio], cercate la mansuetudine. Probabilmente potrete essere nascosti nel giorno dell’ira di YHWH". Sofonia 2:2, 3.

ONORERÒ quelli che mi ONORANO
ma quelli che mi disprezzano
saranno di poco conto

Tutte le creature umane che popolano la terra, dovrebbero prendere atto che è stato lui ha darci “l’alito della vita”. Quindi si aspetta che lo onoriamo e lo amiamo. Come un padre col proprio figlio, Dio ci dice: onorerò quelli che mi onorano, e quelli che mi disprezzano saranno di poco conto1 Sam. 2:30
Sappiate che il Creatore
non desidera che alcuno sia distrutto ma desidera che tutti pervengano al pentimento riconoscendo i propri errori. “Ma quello che dico a voi lo dico a tutti: Siate vigilanti” disse Gesù in un’occasione. “Facciamo perciò tutto il possibile per essere trovati, nell’imminente giudizio che sta per effettuare su tutta la terra, immacolati, senza difetto e in pace2 Pietro 3:14

Finché c’è tempo
praticate L’ETICA
DI DIO
I suoi
figli benedetti
la praticano e:

1) Studiano la sua parola per stringere una relazione filiale come fa il figlio col padre.

2)
Cercano i conoscere i suoi pensieri e i suoi insegnamenti, per non dispiacergli.

3)
Operano attivamente per riconciliarsi con Dio.

4)
Scelgono di sostenere la sovranità di Dio.

5)
Predicano con zelo il messaggio cristiano.

6)
Rivestono una nuova personalità a imitazione di Cristo.

Perché OGGI si assiste
a questa CRESCITA ACCELERATA
dell’omosessualità?

Molte persone moralmente sensibili si chiedono: “Perché, più che mai rispetto al passato, il fenomeno dell’omosessualità è aumentano in modo esponenziale?” Come si può rispondere a questa legittima domanda? Naturalmente e logicamente la risposta è contenuta nella parola di Dio, la sacra Bibbia. Ecco la risposta della Bibbia: Guai alla terra e al mare, perché il Diavolo è sceso a voi, avendo grande ira, sapendo che ha un breve periodo di tempo”. Rivelazione 12:12.

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La risposta della Bibbia è pertanto questa: il fenomeno dell’omosessualità è esploso a causa della nefasta influenza di Satana sulla società. Satana è fortemente adirato perché è stato scacciato dal cielo e gli è rimasto solo poco tempo da vivere. Ha perso la guerra in cielo e l’unico posto in cui è stato relegato da Dio è la Terra poiché è qui che Satana sta governando da migliaia di anni ed è qui che dev’essere definita la sua completa sconfitta quando il Regno di Dio porrà fine al suo dominio. Nella sua ira egli causa afflizioni, o “guai”, sulla Terra. Insieme ai suoi demòni, il Diavolo si è prefisso l’obiettivo di pervertire la natura umana inclinandola verso l’omosessualità. Satana ha altresì influenzato i mass-media e l’industria cinematografica che hanno enfatizzato lo stile di vita omosessuale, presentandolo come una giusta liberazione dopo tanti secoli di predominio eterosessuale. Inoltre nella Bibbia è indicata un’altra ragione che ha contribuito alla crescita abnorme del fenomeno omosessuale nel nostro tempo:

 

Dio, secondo i desideri dei loro cuori, li ha abbandonati ad impurità, affinché i loro corpi siano disonorati fra loro, 25 essi, che hanno cambiato la verità di Dio in menzogna e hanno venerato e reso sacro servizio alla creazione anziché a Colui che creò, il quale è benedetto per sempre. Amen. 26 Per questo Dio li ha abbandonati a vergognosi appetiti sessuali, poiché le loro femmine hanno mutato il loro uso naturale in uno contro natura; 27 e similmente anche i maschi hanno lasciato l’uso naturale della femmina e nella loro concupiscenza si sono infiammati violentemente gli uni verso gli altri, maschi con maschi, operando ciò che è osceno e ricevendo in se stessi la piena ricompensa dovuta al loro errore”. — Romani 1:24-27.

Il passo neotestamentario sopra riportato indica che, oltre all’influenza di Satana, c’è anche la volontà umana di aver sviluppato “vergognosi appetiti sessuali” che hanno indotto i maschi a diventare gay e le femmine a diventare lesbiche. Trattandosi di scelte consapevoli e volontarie, Dio “li ha abbandonati ad impurità … a vergognosi appetiti sessuali” che già ora producono corruzione. Infatti l’omosessualità correla positivamente in senso statistico con un numero notevole di gravi conseguenze come disagi mentali, abuso di alcool e stupefacenti, malattie sessualmente trasmissibili, suicidio etc., e in futuro causerà la distruzione eterna sotto l’avverso giudizio di Dio. La sua parola infatti dichiara:

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“Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non siate sviati. Né fornicatori, né idolatri, né adulteri, né uomini tenuti per scopi non naturali, né uomini che giacciono con uomini, 10 né ladri, né avidi, né ubriaconi, né oltraggiatori, né rapaci erediteranno il regno di Dio”. — 1 Corinti 6:9, 10.

Coerentemente col fatto che tutte le ricerche compiute in campo genetico per la ricerca dei eventuali geni le cui varianti potessero essere associate allo sviluppo dell’omosessualità hanno sempre dato sistematicamente esito negativo, dalla Bibbia si evince la conclusione logica: l’omosessualità non è innata ma acquisita. Di conseguenza, come viene acquisita può anche essere disacquisita e disimparata come uno che ha imparato a fumare, dopo aver capito e visto che fa male, disimpara a fumare e non fuma più . Dio è misericordioso e può perdonare chi si pente per aver praticato l’omosessualità.

 

 

La speranza
per gli omosessuali

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A tutti gli umani che oggi hanno ricevuto “vita e respiro”, il prossimo GOVERNANTE MONDIALE di tutta la terra dice: "Non avete letto che colui che li creò dal principio li fece maschio e femmina 5 e disse: ‘Per questo motivo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola carne’? 6 Così che non sono più due, ma una sola carne.” — Matteo 19:5,6. (Quale creatura d'argilla di "mente sana" può cambiare ciò che è stabilito nella natura! Solo coloro che sono in confusione mentale, vanno "contro natura", scelgono questo stile di vita e "ricevono in se stessi la piena ricompensa dovuta al loro errore" come colui che fuma, purtroppo!) — Rom. 1:27. 

 

Omosessuale38

Omosessualita37


Se 1 Corinti 6:9, 10 avverte chi pratica l’omosessualità che se non cambia vita sarà giustiziato da Dio, mentre il versetto successivo contiene un confortante messaggio di speranza:
E questo eravate alcuni di voi. Ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati dichiarati giusti nel nome del nostro Signore Gesù Cristo e con lo spirito del nostro Dio”. — 1 Corinti 6:11.
Nel I secolo d. C. alcuni che scelsero di diventare cristiani un tempo erano stati omosessuali, ma con l’aiuto dello spirito di Dio ed il loro sforzo di volontà avevano potutoabbandonare la pratica degradata dell’omosessualità e ottenere il perdono di Dio, il suo favore e la salvezza. La stessacosa può avvenire oggi per gli omosessuali che scelgono di cambiare vita per piacere a Dio. Coerentemente con il Creatore la natura insegna che i figli nascono dall’unione di un maschio (marito) con una femmina (moglie).

 

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