Pace Emanuele Pace Emanuele, è un appassionato ricercatore e studioso, tra quelli che si possono definire uno dei maggiori esperti e conoscitori la storia italiana del Movimento religioso: Testimoni di Geova. Con i suoi volumi, ha superato “l'ufficialità” della storia presentata dalla Denominazione, nel riferire e documentare, in un certo senso, molto implicitamente, ad “interpretare” la storiografia stessa, per lo più sconosciuta ai Testimoni di Geova.
8 - PICCOLA ENCICLOPEDIA STORICA SUI TESTIMONI DI GEOVA - VOL. VIII - 1946 ÷ 1949
RETROCOPERTINA VIII° VOLUME
La storia contemporanea dei Testimoni di Geova in Italia, tra il 1946 e il 1970, può interamente prefigurarsi in autentici atti di: audacia, caparbia ed intrepida lotta per la conquista e la difesa della libertà religiosa nella nazione. Vale a dire, per il diritto stesso del libero esercizio della loro fede e della loro dottrina. Una lotta che inizia nell'immediatezza del 1948, coincidendo con la nascita della Costituzione repubblicana, dopo una lunga e triste parentesi, dal 1925 al 1943, di dure persecuzioni ad opera del regime fascista.
Negli anni seguirono il 1948, in un'Italia amministrata da governi a forte indirizzo clericale, abusi ed illeciti delle Istituzioni furono prassi quotidiana per i fedeli della Denominazione, i quali vissero in un clima poliziesco, se non addirittura persecutorio, nonostante la Carta Costituzionale garantisse loro certi diritti innegabili ed inalienabili.
Nel decennio 1950, fu messo in discussione in Italia, da parte delle Istituzioni, la libertà religiosa dei Testimoni di Geova, inoltre fu oggetto di controversia ai vertici dello Stato sulla liceità del diritto all'esercizio della fede e della dottrina. Ci furono così nei loro confronti delle durissime resistenze, si registrarono forti dissensi, aperte ostilità con vere vessazioni, queste, addirittura incoraggiate dagli organi centrali dello Stato, spinti ad agire in tal senso dall'intemperante clero cattolico.
A partire dal 1956-1957 la Corte Costituzionale, iniziò lentamente a dar respiro ai Testimoni di Geova, iniziando a cancellare il “residuo” della dittatura fascista, quando iniziò a chiarire e a riaffermare che, la Costituzione specificava in una serie di norme i diritti alla libertà quali quelli: di pensiero, di riunione, di stampa, di associazione, di circolazione sul territorio nazionale, libertà che, per anni, dal 1948, era stato in qualche modo negato ai Testimoni di Geova.
In questo volume e in quelli che seguiranno, saranno affrontati fino all'anno 1960, la storia della Denominazione, tracciata in quadro intenso di fatti ed eventi che, dal 1946 e al 1960, interessa anche l'affermazione ed il consolidamento dell'apparato organizzativo del Movimento, nella nazione.
PRESENTAZIONE VIII° VOLUME
La storia contemporanea dei Testimoni di Geova in Italia, tra il 1946 e il 1970, può interamente prefigurarsi in autentici atti di: audacia, caparbia ed intrepida lotta per la conquista e la difesa della loro libertà religiosa nella nazione. Vale a dire, per il diritto stesso del libero esercizio della loro fede e della loro dottrina. Una lotta che inizia nell'immediatezza del 1948, coincidendo con la fine della seconda guerra mondiale e la nascita della Costituzione repubblicana, dopo una lunga e tristissima parentesi, dal 1925 al 1943, di durissime persecuzioni ad opera del totalitario regime fascista. Nei 24 anni che seguiranno il 1946, fino al 1970, in un'Italia amministrata da governi a forte indirizzo clericale e totalmente succubi di un clero indisponente; governi non laici, come dalla neo Repubblica Italiana ci si aspettava, governi dominati da intrighi politici e da molte inadempienze costituzionali, dove abusi ed illeciti era e fu, prassi quotidiana, si rese dura, proprio di un clima poliziesco, se non addirittura persecutorio, la vita ai fedeli della Denominazione: Testimoni di Geova, nonostante che, la Carta Costituzionale, garantisse loro certi diritti innegabili e inalienabili. Ma, bisogna riconoscere anche che, lo Stato italiano, sorgeva nascendo, dalle ceneri del fascismo portandone quell’impronta etica ed ereditando tutte le sue leggi, tutti i suoi uomini, dislocati nei vari apparati istituzionali, centrali e non e, con questi, anche l’autorità costituita a cui spettava ora tutelare i cittadini e non vessarli e perseguirli nuovamente. Tutti questi elementi istituzionali riciclati dal passato regime fascista, divennero ora membri di rilievo nello Stato democratico e repubblicano, posto operare a fianco di altre chiarissime figure antifasciste, ma quest’ultime tuttavia in minoranza. Bisogna rilevare anche che, la maggioranza degli aderenti alla fede dei Testimoni di Geova, il buon 90% d’essi, nel periodo tra il 1946 e il 1970, erano per lo più appartenenti ad un ceto sociale umilissimo, soprattutto quello agricolo italiano, proprio dei contadini, gente umilissima, con nessun retroterra culturale, spesso analfabeti, tuttavia sensibili al fattore religioso, animanti da profonde motivazioni dottrinali come lo era stato per gli appartenenti dei movimenti ereticali del rinascimento. Fu principalmente tra queste umilissime genti, tra questi onesti cittadini delle campagne italiane, partecipi ad una vita religiosa dipendente alla sola influenza del prete, rappresentante ancora dell'oscurantismo clericale, il quale divenne localmente, dopo il 1948, una vera potenza sul piano politico e civile nella società italiana; a) politico: per quei voti destinati alla balena bianca che riusciva ad esigere, mungendo il proprio gregge; b) civile: bastava una segnalazione del parroco all'autorità politica locale, per decidere le sorti e l'avvenire del cittadino, troppo spesso legate ingerenze del lavoro. Quindi un clero despota che costituiva per molti cittadini un vero e proprio “Stato nello Stato”, di qui, alcune persone, disgustate dalle ingerenze nella vita privata e sociale, si diedero con zelo alla ricerca di una nuova più coerente fede religiosa, una nuova e più consona spiritualità, approdando di fatto nella dottrina e nella fede dei Testimoni di Geova. Così, il clericalismo cattolico, al fine di conservare la sua influenza sulle masse popolari, dopo il 1948 diede vita a numerosissime istituzioni di carattere meramente terreno proponentesi fini esclusivamente secolari, dove si difese maggiormente i venali interessi terreni, con il vigore legislativo dello Stato democratico. Il 18 aprile 1948, nelle prime elezioni politiche generali in Italia, la Democrazia Cristiana ottiene la maggioranza assoluta con l'intervento massiccio delle gerarchie ecclesiastiche. Ha inizio un lungo periodo di prevalenza dei democristiani al potere dello Stato, mantenuto spesso, è il caso di sottolinearlo, con sistemi polizieschi. Accade così che, nel decennio 1950-1960, fu messa in discussione in Italia da parte delle istituzioni statuali, la libertà religiosa dei Testimoni di Geova, inoltre fu oggetto di controversia ai vertici dello Stato sulla liceità del loro diritto all'esercizio della fede e della dottrina, proprio quando essi iniziarono a non essere più quattro gatti nella nazione, ma quando i fedeli alla Denominazione cominciarono a crescere numericamente in adesioni costanti, anno dopo anno. Si ebbe così nei loro confronti delle dure resistenze, si registrarono forti dissensi, aperte ostilità con vessazioni poliziesche, addirittura queste, incoraggiato dagli organi centrali dello Stato, dagli apparati istituzionali spinti ad agire in tal senso dall'intemperante clero cattolico del momento. La crescita dei Testimoni di Geova e il loro affermarsi, rappresentò per il clero cattolico diocesano, per i singoli parroci, ma anche per alcune curie d’Oltretevere, il pretesto, la causa scatenante per promuovere opposizione, contrastando e avversando con ogni mezzo non solo la dottrina, ma anche i singoli individui detentori della dottrina, ricorrendo, sovente, al “potere governativo” per tentare di azzittire e debellare la fede dei Testimoni di Geova, spesso avvalendosi di fermi di P.S. e/o carcerazioni, di sapore e stampo fascista, anche se praticate ed attuate ora, da una autorità dello Stato repubblicano. Il destino della fede dei Testimoni di Geova in Italia tra il 1946 e il 1970, fu segnato spesso ed in senso negativo, proprio dalla politica dei vari governi del momento. Il 23 gennaio 1956, ci fu la prima seduta della Corte Costituzionale, un frutto del processo legislativo esasperatamente lento, ciò dopo 9 anni dalla sua “istituzione”. Il compito della Corte Costituzionale, era la trasformazione strutturale dello Stato, facendo capo alla Costituzione, dove trovavano riconoscimento le varie libertà, politiche, civili, sociali, religiose e i diritti di uguaglianza, affermati il 1° gennaio 1948, con l'entrata in vigore della Carta Costituzionale, quali diritti inviolabili, inderogabili dei principi su cui il nuovo Stato doveva sorgere. A partire del 1956-1957 la Corte Costituzionale, iniziò lentamente a dar respiro ai Testimoni di Geova, in particolare, iniziando a cancellare il “residuo” della dittatura fascista, quando iniziò a chiarire, riaffermando che, la Costituzione specificava, in una serie di norme i “diritti alla libertà” quali quelli: di pensiero, di riunione, di stampa, di associazione, di circolazione sul territorio nazionale, libertà che, per anni, dal 1948, era stato in qualche modo, vessandoli, negato ai Testimoni di Geova. Se fin qui ho riassunto sinteticamente cenni positivi delle attività della Corte Costituzionale, vedere ora, nel 2016, cosa è stato effettivamente realizzato dallo Stato costituzionale nei confronti dei Testimoni di Geova, comporta un discorso assai meno idilliaco. A tutt'oggi, per i Testimoni di Geova, la Costituzione è ancora largamente inattuata, o per essere seri nello scrivere: attuata in modo da alterare notevolmente lo spirito, il fine, il dettato stesso voluto dai “padri costituenti”. Malgrado l'insediamento della Corte Costituzionale, tra il 1956 e il 1963, a motivo di anni bui di governi di centro-destra, i diritti alla libertà di pensiero, di associazione, di riunione, di stampa, di religione, per i Testimoni di Geova, furono sistematicamente violati e duramente colpiti, ancora con metodi polizieschi apertamente applicati in virtù di articoli del Testo Unico della Leggi di P.S., provocatoriamente tenuti in vita. Solo dopo l'anno 1965, si potè iniziare a contare su un maggior rispetto dei diritti costituzionali. Il clerico-fascismo degli anni cinquanta e del primo quinquennio degli anni sessanta, fu sempre una minaccia reale e buona parte operante verso i Testimoni di Geova, poichè si configurava ancora in uno Stato, confessionale e cattolico, partendo dall'errato presupposto che in base all'art. 7 della Costituzione “la religione cattolica sia la religione dello Stato italiano”. E, chi scrive, ricorda sulla propria pelle la sua condizione di “emarginato”, di “ghettizzato” da scolaro acattolico, studente poi, nella scuola pubblica italiana, il cui carattere laico, come stabilivano le norme costituzionali, fu ritenuta pura utopia, lo dico bene: “Fu pretesa dei governi clericali lasciare la Costituzione in un cassetto ad ammuffire”. L’ultimo quinquennio che va dal 1965 al 1970, con prevalenza in Italia di governi non più monocolore, ma di centro “sinistra”, si sentì, come fu anche in altri Stati nel mondo, momenti di “vero” cambiamento e di profonde innovazioni sociali, culturali e politici. Tra il 1966 e il 1970, per i Testimoni di Geova in Italia, ci furono momenti di vere opportunità favorevoli, per il loro culto, i tempi delle dure vessazioni stava lentamente cedendo il passo alle più serie e durature libertà. In Italia, lo sviluppo in termini numerici dei Testimoni di Geova dopo il 1946, avvenne per gradi costanti, conoscendo importanti momenti per l'adesione alla fede. Fino all'anno 1945, non ci fu nessun rapporto ufficiale sull'evangelizzazione e sull'opera dei fedeli alla Denominazione in Italia. Lo si cominciò ad avere solo dall'anno 1946. Dalle poche centinaia di testimoni nel 1946, si arrivò in un solo decennio, nel 1956, a 3.491 aderenti attivi, tutti evangelizzatori. Storico, fu l'anno 1950, quanto in Italia si superò per la prima volta i 1.000 evangelizzatori. Maggiore fu la crescita nel decennio successivo, tra il 1957 e il 1967, quando il numero delle adesioni, in termini di evangelizzatori, superò abbondantemente le 7.800 unità e, in solo 3 anni, dopo il 1967, ci furono oltre 7.300 nuovi adesioni, per attestarsi nel rapporto ufficiale dell'anno 1970 a 18.636 evangelizzatori attivi in Italia. Tra gli anni 1948 e 1960, ci fu un consolidamento dell'apparato organizzativo nonchè della dottrina professata dalla Denominazione. Ciò fu dovuto molto alla presenza di esperti confratelli missionari che, dagli Stati Uniti, vennero a promuovere l'evangelizzazione e il culto, in alcune regioni d'Italia. Dal 1960, quindi, ci fu un'evoluzione continua per la fede dei Testimoni di Geova, che da semisconosciuta, predicata per lo più da umili contadini e, sviluppatesi inizialmente in questo ceto sociale, si andò affermando nella società medio-borghese italiana. I Testimoni di Geova, tra il 1965 e il 1970, conobbero migliori condizioni in quanto a libertà e a diritti garantiti, merito questo dell'operatività della Corte Costituzionale, che apportò, come già scritto, un certo respiro alle varie fedi religiose in Italia, compresa quella dei Testimoni di Geova. Ultimissimo rilievo doveroso fare, è sul versante del reperimento del materiale storiografico tra il 1946 e il 1970, lavoro di ricerca eseguito prevalentemente nell'ACS (Archivio Centrale dello Stato – Roma) e negli AS (Archivi di Stato) provinciali; nella BNC (Biblioteca Nazionale Centrale – Roma), BNC (Biblioteca Nazionale Centrale – Firenze) e in alcune altre biblioteche provinciali, nonchè in archivi privati.
Pace Emanuele Montesilvano (PE), 17 gennaio 2016
INDICE VIII° VOLUME
Introduzione
Capitolo I
Evangelizzazione, casa Betel ed organizzazione
in Italia (1946)
Vannozzi Umberto - primavera 1946
Gruppi e TdG isolati visitati da U. Vannozzi
Gli italiani e la Repubblica - 2 giugno
Casa Betel - Il primo edificio di proprietà WTS in Italia
Costituzione “Società s.r.l. WTB&TS” in Italia – 28.06.1946
Statuto societario
I componenti della casa Betel
Fredianelli George, primo missionario dei TdG in Italia
ottobre 1946
Le nomine dei “Servitori”
Le adunanze
Sviluppi positivi dell’opera evangelica
Cartoline d’identità e testimonianza
Registrazione “rapporto di servizio”
Tabella registrazione “lavoro” del gruppo
La Sala del Regno
Scurti Bruno - primo caso di neutralità tra i Testimoni di Geova nel dopoguerra
Rapporto alla fratellanza mondiale - Annuario dei TdG 1947
Statistica 1945-1946
Note
Capitolo II
Missionari TdG in Italia (1947)
Breve excursus sulla nascita della Costituzione
Quattro nuovi Missionari
Nathan H. Knorr visita l’Italia - 11 maggio
12 maggio 1947
13 maggio 1947
14 maggio 1947
16 maggio 1947
Rapporto assemblea Milano - 16 maggio 1947
Sequestro stampa WTS-IBSA a Benevento - fine giugno 1947
Il responsabile della filiale WTS “notifica” l’esistenza dei Testimoni di Geova in Italia - 12 settembre 1947
Congresso di zona - Pescara 20-21 settembre 1947
La “prima” assemblea nel dopoguerra dei TdG - Congresso di zona Roseto degli Abruzzi (TE)
Congresso di zona - Torino 22-23 settembre 1947
Rapporto alla fratellanza mondiale - Annuario dei TdG 1948
Statistica 1946-1947
Note
Capitolo III
I Testimoni di Geova e lo Stato confessionale (1948)
I Testimoni di Geova sotto lo Stato confessionale
Attività dei TdG in Italia - Rapporto anno 1948
J’accuse del clero cattolico: sovvenzioni a missionari e a predicatori TdG
J’accuse del clero cattolico: sulla propaganda dei TdG
La “Sacra Congregazione del Concilio”: curia romana, sgomenta per il “proselitismo evangelico”
Congresso del “Circuito” Milano 22-23 maggio 1948
Alcuni rapporti delle autorità locali tra il 24-27 giugno 1948 sui gruppi di TdG di: Malo, Pietrelcina, Faenza, Milano, Berbenno di Valtellina e Torino
Il mortificante rapporto della Direzione Generale dei Culti sui TdG - 12 agosto 1948
Trasferimento della filiale WTS da Milano a Roma 1° Settembre 1948
Conferenza dei TdG a Catanzaro - 19 settembre 1948
Ceroni Errico, caso di “obiezione di coscienza al serv. militare” tra i TdG – 1948
Statistica 1947-1948
Note
Capitolo IV
Italia terra di evangelizzazione per i Testimoni di Geova (1949)
Accuse di “comunismo” rivolte dalle autorità dello Stato ai TdG
La condanna del Vaticano ai comunisti 1949
Accuse di “comunismo” del clero cattolico ai TdG
Attività dei TdG in Italia - Rapporto anno di servizio 1949
28 missionari dei TdG arrivano in Italia
Espulsi i missionari TdG dall’Italia
Ambasciata Usa a Roma e missionari TdG
Rapporti delle autorità sui missionari TdG
“Ricordi” dell’opera missionaria
Due “circoscrizioni” rapporto attività
Una migliore e più attenta Organizzazione
Alcuni cambiamenti organizzativi
Rapporto sui TdG in alcuni paesi dell’Abruzzo
Castrovillari (CS) - 10 ottobre 1949
Editoriale sui TdG in Italia - 16 Ottobre 1949
Teramo - 26 ottobre 19491
Chiusano di San Domenico (AV) - 29 novembre 1949
Congresso di zona Faenza, 8-9 gennaio
Congresso di zona Aosta, 1-3 aprile
Congresso di zona Pescara, 22-24 aprile
Incremento delle “Adunanza pubbliche”
Risoluzione del “dissenso scismatico”1947-1949
Statistica 1948-1949
Note
Appendici
Appendice al Capitolo I
N. 1: Rapporto assemblea Milano del 16 maggio 1947
Appendice al Capitolo III
N. 2: Lettera del vescovo di Teramo al clero e ai fedeli dopo la vittoria elettorale del 18 aprile 1948
N. 3: Relazione sul “Proselitismo protestante in Italia” della Sacra Congregazione del Concilio
N. 4: Rapporto della Dir. Gen. Dei Culti del 12.8.1948 sui Testimoni di Geova in Italia
N. 5: La prima perizia psichiatrica in Italia nei confronti di un obiettore di coscienza TdG eseguita dal Prof. Anselmo Sacerdote (1948)
Appendice al Capitolo IV
N. 6: La 12^ classe della Watch Tower Bible School di Gilead
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Congressi dei Testimoni di Geova in Italia 1947-1949
Statistica riepilogativa
Cronologia
Indice dei nomi
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