TRADUZIONI BIBLICHE CATTOLICHE E PROTESTANTI - Analisi e confronto

TRADUZIONI BIBLICHE CATTOLICHE E PROTESTANTI - Analisi e confronto

Uno studio/confronto che dimostra i cambiamenti lessicali che i revisori cattolici hanno effettuato per adattarli, in certi casi, agli"insegnamenti degli uomini" [Col. 2:22, TNM]

TRADUZIONI BIBLICHE
CATTOLICHE E PROTESTANTI
"Analisi e confronto"

RETROCOPERTINA

Oggi esistono decine di traduzioni della Bibbia in lingua italiana, centinaia in lingua inglese e migliaia a livello mondiale. Molti si chiedono il perché, dal momento che la Bibbia dovrebbe essere solo una: le risposte sono molteplici. La lingua che cambia, nuovi manoscritti che vengono ritrovati, la scelta di tradurre in maniera letterale o in maniera dinamica. Questi e altri ancora sono i motivi che hanno portato all'esistenza di diverse traduzioni bibliche.
La motivazione che ha spinto l'autore a scrivere questo libro è - oltre alla volontà di svolgere un'attenta analisi e un confronto tra varie traduzioni bibliche - il fatto che molti critici, nel tempo, abbiano accusato la Traduzione del Nuovo Mondo (e i suoi traduttori) di falsità, incoerenza e manipolazione. Con questo confronto l'autore mostra in modo chiaro come le stesse accuse possano essere fatte nei confronti di qualsiasi traduzione della Bibbia. Questo a dimostrazione del fatto che, alla fine, le accuse mosse verso la Traduzione del Nuovo Mondo devono essere valutate attentamente e con onestà.
Appare chiaro, confrontando alcuni passi, come alcune Bibbie - ad esempio la nuova CEI - si siano avvicinate, o persino conformate, a scelte già operate per la Traduzione del Nuovo Mondo.
Certo, tradurre non è sempre facile e, come ha detto qualcuno, in alcuni casi "tradurre è un po' tradire", e questo vale per tutti. Nessuno ne può essere esente, anche perché a volte i traduttori possono anteporre le loro credenze, e quindi adattare la traduzione ad essa.
La ricerca di Felice Buon Spirito, esposta in questo suo nuovo libro, dimostra proprio questo, mettendo a confronto diverse traduzioni della Bibbia tra le più usate e conosciute negli ambienti cattolici e protestanti.
Possa la lettura di questo libro essere di aiuto a studiosi e critici.

Prefazione di Francesco Arduini

Nel gennaio del 2003, in occasione di una conferenza sulla storia dei Bibelforscher e della loro persecuzione durante il periodo nazista, tenutasi nel Castello Sforzesco di Milano, ho avuto il piacere di conoscere Felice Buon Spirito. Ho più volte apprezzato la passione con la quale ha scritto i suoi precedenti libri. E questa sua ultima fatica non è da meno.
Il tema che l'amico Buon Spirito affronta in quest'opera non è senz'altro tra i più ecumenici. Egli si cimenta con diverse traduzioni bibliche allo scopo di evidenziare le presunte connotazioni teologiche di alcuni versetti, connotazioni ritenute caratteristiche di specifiche correnti religiose.
Si tratta di un'opera che è evidentemente da classificarsi nel campo apologetico, con lo stile e il tono che sono propri a questo genere letterario, e che ritengo decisamente utile perché porta all'attenzione dei lettori certi problemi dei quali, a mio avviso, non si parla mai a sufficienza.
Ogni manuale di Metodologia Biblica ha almeno un capitolo dedicato al problema della traduzione. Il lettore moderno che deve dipendere da una traduzione biblica, si pone a cinque livelli di separazione dagli autori delle Sacre Scritture, ovvero: gli autori, gli autografi originali, le copie in greco, le edizioni del testo greco, la traduzione. Chi è in grado di leggere in greco le edizione critiche può ridurre la distanza di almeno un livello. Il che è già molto, ma non elimina il problema; è necessario esserne pienamente consapevoli.
Buon Spirito ci conferma ciò che è ampiamente risaputo fra gli addetti ai lavori: il concetto di traduzione, nel senso tecnico di tradurre, riflette sempre e immancabilmente l'ideologia e la cultura del traduttore e del suo ambiente. La traduzione è la testimonianza di una determinata comprensione del testo biblico. Il traduttore non può mai essere estraneo al lavoro che sta compiendo, ecco perché possiamo ben dire che ogni traduzione è un'interpretazione; per dirla con una proverbiale locuzione: "tradurre è sempre un po' tradire". Ogni traduzione è un problema.
A mio parere, la pluralità delle letture è da riconoscere come un valore e da considerarsi un bene ed una ricchezza. Il fatto che un medesimo versetto venga reso in maniera diversa da due o più Bibbie, non costituisce di per sé un deliberato tentativo di manomissione del testo da parte del traduttore. Ciò può dipendere da diversi fattori, tutti legittimi, primo fra i quali la scelta di seguire la cosiddetta equivalenza formale, cioè una traduzione maggiormente orientata verso la forma linguistica dell'originale e che cerca di imitarla nella successione dei vocaboli, nella sintassi, e per quanto è possibile anche nella fonologia, oppure dalla scelta di seguire un'equivalenza funzionale, o dinamica, attraverso la quale il traduttore presta prevalentemente attenzione agli effetti pragmatici che un'espressione linguistica nella lingua di partenza intende produrre, e si sforza anzitutto di ottenere tali effetti con l'aiuto della lingua di arrivo.
È chiaro però che vi sono dei limiti che il traduttore deve rispettare. Superare questi limiti comporta l'intenzione di confondere deliberatamente il lettore. Ed è dinanzi ad una simile possibilità, che il nostro autore si fa sentire con la forza della sua appassionata ricerca.
Nessuno può negare la volontà degli scrittori biblici di far comprendere ai loro lettori ciò che scrivevano. Essi erano "costretti" a usare parole familiari e a usarle in modi che fossero riconoscibili ai loro lettori. Non è metodologicamente plausibile supporre che volessero superare i limiti della comprensibilità ordinaria mantenendo l'intelligibilità dei loro messaggi.
A quanto pare, alcuni moderni biblisti hanno qualche difficoltà ad afferrare questo concetto. Troppi versetti vengono tradotti in modo da offrire ai lettori delle anacronistiche "coloriture" teologiche.
Felice Buon Spirito non manca di esaminare tutti quei passi biblici che, essendo resi in modo difforme dalle varie traduzioni, a suo dire potrebbero nascondere un certo pregiudizio teologico.
Si può essere d'accordo o meno con le spiegazioni offerte dall'autore, o si potrebbe condividerne alcune e respingerne altre, ma è innegabile che quest'opera ha il pregio di portare il problema all'attenzione del pubblico non specialistico e di offrire una comparazione fra le scelte traduttive che aiuterà il lettore a cogliere in certi versetti alcune "sfumature" di significato sulle quali, forse, non aveva mai posto prima sufficiente attenzione.
Dott. Francesco Arduini1


1.
Francesco Arduini, si è laureato in Scienze Bibliche ad indirizzo storico con una tesi sul cristianesimo antico. Associato alla British Association for the Study of Religions, è autore di alcuni articoli di storia delle religioni e del recente saggio intitolato Il Battesimo dei bambini: un'ipotesi sulle origini, Aracne Editrice.


INTRODUZIONE

Una delle accuse spesso rivolte dai cattolici e dai protestanti ai Testimoni di Geova (TdG), è quella di avere falsificato la Bibbia per poter sostenere le loro dottrine. Chiunque faccia un'accusa di questo genere deve prima essere sicuro di avere piena libertà di parola, quindi essere esente da tale accusa. Questo è ciò che non hanno fatto i cattolici e i protestanti.
Perché dico questo? Per il semplice motivo che se esaminiamo le loro traduzioni della Bibbia troviamo molti versetti biblici che sono stati aggiustati, per non dire modificati, manipolati o distorti, col fine di conformarli alle loro credenze. L'esame delle diverse Bibbie cattoliche e protestanti che porterò all'attenzione dei lettori, renderà evidente la presenza di molti versetti che sono stati adattati, manipolati o falsificati - volendo usare le parole che costoro di solito usano nei confronti della TNM - per conformarli alle credenze dei traduttori.
Per fare un esempio immediato prendiamo Genesi 19:24. La scelta adottata in questo passo da alcuni traduttori cattolici e protestanti se fosse stata fatta nella TNM sarebbe stata oggetto di aspre critiche. AI contrario, tale traduzione poco aderente alla lingua originale, viene considerata del tutto legittima nelle versioni cattoliche o protestanti.
Un classico esempio di differenza tra le traduzioni cattoliche e protestanti lo troviamo proprio in quelle traduzioni che sono destinate all'uso comune. Un passo famoso, è quello di Luca 1 :28. Riguardo a ciò, Carlo Buzzetti dice: "Di conseguenza, per qualche secolo la presenza o l'assenza delle parole «piena di grazia» nella traduzione di Luca 1,28 è diventata un simbolo, come una bandiera; la sua verifica ha fornito il sintomo quasi infallibile per stabilire se una traduzione è di origine cattolica o protestante. Un esempio esplicito di tale situazione si trova nell'edizione della traduzione in lingua inglese detta Revised Standard Version (RSV). Per vari decenni a partire dal 1952 (ma il Nuovo Testamento è apparso già nel 1946) quella traduzione e stata la più autorevole e la più diffusa traduzione della Bibbia nel mondo delle comunità e delle scuole di lingua inglese. È stata preparata da protestanti. Nel 1965 anche molti cattolici presenti in quell'area linguistica vogliono adottarla; allora si prepara e poi si pubblica una Catholic Edition la quale presenta due differenze principali: nell'Antico Testamento sono inseriti i libri Deuterocanonici; per il Nuovo Testamento circa cinquanta passi sono tradotti un po' diversamente e in un'appendice se ne dà la lista (List of Changes in the Revised Standard Version for the Catholic Edition); il passo Luca 1,28 si trova in quella lista!". (Traduzione e tradizione. La via dell'uso-confronto (oltre il biblico «traduttore traditore») 2001 Carlo Buzzetti; pago 142)
Ai versetti analizzati in questo libro ne potrei aggiungere molti altri. Ma mi limito a riportare solo quelli più significativi. All'elenco dei passi qui riportati, potrei aggiungere anche altri passi che riguardano la TNM, che quindi potrebbero avere un rovescio della medaglia, tra cui ad esempio Matteo 16:19; 26:26; Marco 6:3; Luca 1 :28; 17:21; 23:43; Giovanni 1 :1 ; 8:58; 10:17, 18; 14:14; Atti 5:42; 20:28; Romani 9:5; Colossesi 1 :15; 1 :16 Ebrei 1 :6; 1 :8; 2 Pietro 1:1; 3:10 e Rivelazione 3:14. Infatti, la dimostrazione della legittimità della scelta adottata dai traduttori della TNM in questi passi, potrebbe allo stesso tempo essere utilizzata come dimostrazione dell'erroneità delle scelte adottate dai traduttori cattolici e protestanti. In pratica le accuse dei critici della TNM possono ritorcersi nei loro confronti come un boomerang.

Felice Buon Spirito


Le Bibbie cattoliche e protestanti: Traduzioni fedeli?

In questo primo capitolo andrò ad esaminare qualche versetto, come ad esempio quello di Genesi 19:24 che, come già accennato nell'introduzione a questo libro, se nella TNM fosse stato tradotto come in alcune traduzioni cattoliche e protestanti sarebbe stato oggetto di ogni sorta d'accusa, ma così, come è stato tradotto in queste versioni, non è stato nemmeno preso in considerazione dai critici. Questo passo ha comunque dei risvolti dottrinali, mentre altri versetti non costituiscono un vero e proprio problema dottrinale.
Per far capire come ciò sia stato fatto nelle varie traduzioni andrò ora ad esaminare alcuni passi degni di nota. Ci tengo a precisare che l'elenco potrebbe comunque essere molto più lungo.
In questa prima sezione è riportata, nel riquadro in alto a sinistra, la traduzione cattolica o protestante (in alcuni casi può essere anche una traduzione interconfessionale) accusata con le relative corrispondenti versioni nel riquadro in alto a destra; mentre sempre sul lato sinistro, al di sotto della versione messa in discussione, si trovano due differenti versioni, una delle quali è la TNM.

INDICE

Prefazione di Francesco Arduini
Recensione di Umberto Polizzi
Presentazione e ringraziamenti
Introduzione
Le Bibbie cattoliche e protestanti: Traduzioni fedeli?
Breve esposizione di altri passi
Le revisioni
Traduzioni in altre lingue
Le traduzioni interlineari
La Diodati (DI) e la Luzzi (LU)
La CEI 2008
I deuterocanonici o apocrifi
Curiosità
Conclusione
Traduzioni della Bibbia che sono state consultate
Sigle e abbreviazioni di traduzioni di parti della Bibbia, dei Vangeli, del Nuovo Testamento, di Interlineari ed altro
materiale.
Bibliografia

Versetti fondamentali trattati

Ultima modifica il: Dic 15, 2018
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